Molti dei dispositivi che utilizziamo ogni giorno (a cominciare dagli smartphone) si trasformano, spesso, in microfoni che ascoltano le nostre conversazioni.
Siamo ormai ossessionati dalla tecnologia. Che siano gli smartphone o i tablet, non riusciamo a staccarcene. Tralasciando, ovviamente, i computer, cui siamo incollati per lavoro. Sappiamo bene che tutti questi dispositivi sono, di fatto, delle “spie” che sanno molto della nostra vita. Ma se volete un po’ di privacy, seguite questi consigli che vi daremo oggi. Riguardano soprattutto la webcam dei nostri computer portatili.
Molti dei dispositivi che utilizziamo ogni giorno (a cominciare dagli smartphone) si trasformano, spesso, in microfoni che ascoltano le nostre conversazioni. E qualcuno pensa anche che vi siano congegni che possano trascrivere ciò che diciamo e che viene ascoltato. Una invasione bella e buona nella nostra privacy. Che, però, accettiamo pur di essere sempre connessi.
In alcuni casi (ma qui sfociamo pienamente nella attività di spionaggio), le cuffie o gli stessi smartphone, apparentemente abbandonati in un luogo, sono in realtà messi lì deliberatamente, per incamerare informazioni. Del resto, nell’epoca in cui le indagini e le guerre si svolgono anche così, non possiamo di certo sorprenderci.
Senza scivolare in dietrologia e complottismo da quattro soldi, oggi vi daremo però qualche utile consiglio per stare un po’ più tranquilli, almeno per quanto concerne l’utilizzo della webcam. Già perché anche quell’occhietto lì può sapere tanto, tantissimo, di noi. E non è detto che ci piaccia che sia così.
In tutto, sulla base anche di quanto sostengono gli esperti del ramo, abbiamo selezionato sette consigli che riteniamo molto utili. Partiamo dal più banale, che vale per ogni cosa si faccia online: le password. Usatene sempre di forti, individualizzanti, che possano essere conosciute solo da voi e difficili da individuare. Strettamente collegato a questo tema, c’è quello della attivazione e dell’autenticazione a due fattori (2FA), nota anche come autenticazione a più fattori (MFA). In questo modo si può essere più al sicuro.
Oltre a pin e password, altri elementi di sicurezza sono chiavi fisiche, token elettronici e codici SMS. Salendo infine di livello, abbiamo poi i sistemi di sicurezza che si basano su dati univoci come impronte digitali, scansioni della retina e riconoscimento facciale. Ancora, un altro consiglio legato alla questione delle chiavi di sicurezza è quello di cambiare la password di tanto in tanto e, ovviamente, soprattutto se si sospetta che qualcuno possa avere accesso al tuo account.
Rimanendo in tema di consigli “banali”, ci sentiamo di suggerirvi di connettervi solo ai dispositivi di cui si ha accesso. E’ vero che è finita l’era degli internet point, ma inserire propri dati su computer o altri congegni che usiamo solo temporaneamente, potrebbe non essere un’ottima idea per la nostra privacy. Attenzione poi alle autorizzazioni. Se nelle impostazioni del nostro dispositivo abbiamo la dicitura “consenti tutto”, il nostro livello di sicurezza sarà bassissimo. Meglio, quindi, impostare su “nega tutto” e poi dare effettivamente il consenso di volta in volta, in base alla affidabilità della situazione.
Infine, gli ultimi due consigli: eseguire un’ampia manutenzione dell’account, impostando le autorizzazioni degli utenti e disattivando o eliminando gli account inutilizzati. E, da ultimo (anche se qui siamo un po’ sul campo delle paranoie) spegnere il dispositivo o disattivare la modalità di ascolto durante conversazioni sensibili.
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