Un uomo di trentadue anni ha rubato 50mila Bitcoin per un valore da capogiro: la sentenza è da non credere.
Di tutte le criptovalute diventate note nel corso degli anni, il Bitcoin rimane ancora la più famosa. Sia perché è stata una delle prime valute digitali a fare il suo ingresso in scena, ma soprattutto perché con il passare del tempo ha permesso ai primissimi investitori di guadagnare delle cifre astronomiche. Alcune letteralmente da capogiro.
Ora, ovviamente, la possibilità di guadagnare investendo in Bitcoin è decisamente meno significativa rispetto a prima. Anche perché ne sono nate di nuove che costano meno e questo ha spinto diversi speculatori ad investire su nuove criptomonete. Tuttavia, la moneta in questione, perché a tutti gli effetti di questo si tratta che se non è possibile tenerla in mano, rimane un punto di riferimento nel mondo cripto.
Soprattutto negli Stati Uniti, dove un uomo ha pensato bene di tentare il colpo della vita rubando 50mila Bitcoin da un sito decisamente poco raccomandabile. Tutto questo è successo nello stato della Georgia. Quello che però ha lasciato la gente a bocca aperta è stata la sentenza arrivata dopo il tentativo di furto.
Ruba un miliardo e mezzo in Bitcoin: la sentenza è da non credere
Il protagonista in negativo della vicenda, tale James Zhong di trentaduenne anni, è stato condannato dal tribunale federale di New York per frode telematica appena qualche giorno fa. La rapina, però, risale a molto tempo prima visto che i fatti appartengono all’ormai lontano 2012. All’epoca del furto il totale di Bitcoin rubato aveva un valore di 620mila dollari. Dieci anni dopo, quando si è poi proceduto per vie legali, il valore della criptovaluta è esploso e questo ha fatto della vicenda il secondo più grande sequestro finanziario nella storia degli USA.
Insomma, alla fine il valore del sequestro ammontava a ben 1,56 miliardi di dollari. E non si trattava nemmeno della somma totale visto che una buona parte del ricavato della rapina è stato investito in vari beni di lusso. Tuttavia, quello che ha davvero lasciato tutti di stucco è stata la sentenza: appena un anno di prigione. Forse un po’ troppo poco a giudicare dal bottino portato a casa dal trentaduenne.
Dieci anni dopo la polizia ha scoperto la rapina
Per dieci lunghi anni Zhong è riuscito a nascondere la frode telematica fatta nei confronti del sito Silk Road, portale attivo nel dark web la cui attività principale è quella del traffico di stupefacenti. Finché un giorno la polizia ha fatto irruzione in casa sua e ha scoperto la provenienza della sua fortuna.
Per anni, però, prima della sentenza del tribunale di New York, l’uomo ha potuto godere dei frutti della rapina. Niente male per un ragazzo che all’epoca aveva poco più di vent’anni. La legge, questa volta, è stata piuttosto leggera. In futuro, però, ci vorranno delle norme più severe per punire e dovere i criminali informatici.