La novità da conoscere: arrivano le batterie commestibili, se ingerite non creano danni all’organismo, ecco da cosa sono formate. Tutte le informazioni utili.
La ricerca scientifica fa continui passi da gigante e spesso ci sorprende per le nuove scoperte e le invenzioni più straordinarie. Alcune non ce le saremmo mai immaginate. Come le batterie commestibili. Esatto, proprio le pile, quelle che usiamo per far funzionare tanti dispositivi elettronici, grandi o piccoli, e anche per l’illuminazione. In un futuro non tanto lontano potremo ingerirle senza pericoli.
Le batterie commestibili sono un’invenzione tutta italiana, motivo di orgoglio per il nostro Paese, e funzionano utilizzando materiali edibili ma che svolgono anche la funzione di conduttori dell’elettricità. Niente materiali tossici o pericolosi. Se ingerite accidentalmente non arrecano alcun danno al nostro organismo.
Le batterie commestibili sono state inventate dall’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Milano. Ecco tutto quello che bisogna sapere in dettaglio.
Arrivano le batterie commestibili, se ingerite non creano danni all’organismo
Le nuove pile batterie commestibili rivoluzioneranno la nostra vita, garantendo una maggiore sicurezza alla nostra salute ma anche assicurando la sostenibilità ambientali. Infatti, le classiche pile per far funzionare i dispositivi elettronici realizzate con materiali naturali edibili, non solo non provocano danni al nostro organismo se le ingeriamo ma non danneggiano nemmeno l’ambiente, perché i materiali organici di cui sono composte sono biodegradabili e non inquinanti. Inoltre, possono essere usate proprio per essere ingerite nel campo della diagnostica medica. Una vera rivoluzione.
L’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Milano, nella squadra diretta da Mario Caironi, ha ideato queste batterie avveniristiche proprio con queste finalità. Le batterie ricaricabili e commestibili potranno avere una funzione importante anche nel monitorare la qualità dei cibi. Le batterie edibili sono state messe a punto dal Printed and Molecular Electronics Laboratory dell’IIT, con il sostegno dei finanziamenti dello European Research Council.
Ma di cosa sono fatte queste originali batterie? Sono fondamentalmente composte da cera d’api a cui sono aggiunte delle sostanze che favoriscono la conduzione dell’elettricità e funzionano in tutto e per tutto come le pile tradizionali. La riboflavina o vitamina B2 svolge la funzione di anodo, mentre la quercetina, una sostanza contenuta in mandorle e capperi, funge da catodo. Per la conducibilità elettrica è impiegato il carbone attivo, mentre l’elettrolita è a base di acqua. Per il separatore della batteria, necessario per evitare i cortocircuiti, è utilizzata l’alga nori, quella che si usa anche per il sushi. Dalla cera d’api gli elettrodi escono con un supporto di cellulosa, con due contatti in oro alimentare.
Questa batteria commestibile funziona a bassa tensione, per non creare problemi al corpo umano, a 0.65 V. È in grado di fornire una corrente di 48 A per 12 minuti oppure di pochi microampere per oltre un’ora. Ideale per fornire energia per piccoli dispositivi elettronici e piccole luci led.
In futuro, queste batterie potranno essere usate per i giocattoli dei bambini piccoli, per garantire la massima sicurezza contro il rischio di ingestione. Al momento, siamo ancora nel campo dei prototipi.