Siamo vicini alla svolta sul fronte del caro bollette? Il governo Meloni sarebbe al lavoro per intervenire con una serie di aiuti alle famiglie. Ecco come e chi potrebbe averne diritto
Quello del caro bollette resta uno dei temi che non hanno mai abbandonato il tavolo del premier Meloni. Gran parte dei fondi della Legge di Bilancio 2023 sono infatti stati destinati a calmierare il costo di gas e luce in bolletta ma non basta e, a breve, le cose potrebbero cambiare.
Con una nuova serie di aiuti alle famiglie che dovrebbero entrare in vigore quando le attuali misure di sostegno andranno a scadenza, in primavera. Ma chi potrebbe beneficiarne? Qualche informazione è trapelata nel corso di un’intervista rilasciata in apertura dei lavori di Telefisco dal ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti.
Importante è, del resto, capire fin da ora come agire quando gli aiuti messi in atto dall’allora governo Draghi e poi prorogati dall’attuale esecutivo verranno a finire. “Stiamo studiando meccanismi che siano magari più efficienti in termini di aiuto – ha confermato dunque il ministro – più flessibili rispetto all’andamento dei consumi e che orientino, soprattutto per quanto riguarda le famiglie, verso comportamenti virtuosi per quanto riguarda il risparmio energetico”. Ma cosa significa, concretamente? Che il governo, “in qualche modo”, interverrà prima della “scadenza di aprile”, ha confermato Giorgetti, “per prorogare le misure di mitigazione di prezzo a famiglie e imprese” ma questo avverrà “probabilmente in una forma diversa rispetto a quella che fino a oggi abbiamo visto e che era figlia dell’emergenza”.
Le ipotesi sul tavolo per andare a sostituire, a partire dal 1 aprile, i meccanismi di aiuto alle famiglie attualmente in vigore sono molteplici. Occorre sottolineare che al momento non c’è nulla di confermato e tutto è ancora da definire nei dettagli ma qualcosa dovrà certamente accadere dato che i costi delle bollette di gas ed energia elettrica sono tutt’altro che tornati alla normalità. Quello che si pensa di fare è, dunque, sostenere da un lato famiglie ed imprese spingendo d’altro canto ad avviare o migliorare le buone pratiche per il risparmio energetico.
A cominciare dalle scelte individuali delle famiglie, percorso più semplice da seguire dal momento che i tagli energetici in azienda avrebbero ripercussioni dal punto di vista della produzione, scenario questo che si vuole evitare a tutti i costi. Stando alle ipotesi avanzati dal Sole 24 Ore, dunque, il governo potrebbe introdurre un prezzo calmierato fino ad una quota di consumi prestabilita che dovrebbe essere misurata in rapporto ai consumi del 2022.
Garantendo, ha sottolineato il quotidiano, “il prezzo leggero fino ad un livello di consumi piuttosto vicino a quello dell’anno scorso” ma con parametri ancora tutti da definire anche in base a quelle che saranno, in primavera, le quotazioni dell’energia ed il budget che l’esecutivo avrà a disposizione per mezzo degli interventi economici dell’Unione Europea. Resta anche da capire quali saranno i costi qualora il livello massimo per le tariffe calmierate venisse superato. Per quanto riguarda le aziende invece, Giorgia Meloni ed i suoi ministri potrebbero lavorare ad una revisione degli incentivi fiscali rivolti a chi sceglie di affidarsi alle energie rinnovabili. Anche da questo punto di vista si attendono sviluppi su dati e cifre.
Articolo di Daniel Orlandi
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