Ha lasciato tutti senza parole la notizia della dipendente di un’azienda municipalizzata che ha ordito un piano a dir poco diabolico per sottrarre 95 mila euro e pagarsi trattamenti estetici e palestra.
È successo a Busto Arsizio, nella provincia di Varese. Lì una dipendente della società municipalizzata avrebbe messo in piedi un piano davvero diabolico e ben architettato con cui sottrarre denaro e pagarsi così una serie di trattamenti estetici, l’iscrizione in palestra e tantissimi altri benefit personali.
Una notizia che ha lasciato tutti quanti senza parole, ma ciò che ha sconvolto ancora di più l’opinione pubblica è che l’intera cifra messa insieme sarebbe stata rubata interamente in monetine. In che modo? Ecco tutti i dettagli.
Secondo quanto ricostruito dalle autorità competenti, una dipendente addetta al settore parcheggi in una municipalizzata di Busto Arsizio, cittadina nella provincia di Varese, sarebbe riuscita a sottrarre la bellezza di 95 mila euro. L’intera somma sarebbe stata di fatto utilizzata dalla donna per pagare trattamenti di bellezza, iscrizioni a villaggi fitness, telefoni cellulari ed altre spese personali. Così facendo, la dipendente dal novembre 2021 al settembre 2022 sarebbe riuscita ad accumulare tale fortuna interamente in monetine. Sì, avete capito bene! In pratica, la donna è stata in grado di manomettere i parchimetri del Comune grazie a un tastierino elettronico acquistato online dall’estero con cui poteva sottrarre una parte del denaro versato dagli automobilisti senza che nessuno rilevasse l’errore. Un piano davvero diabolico che è stato poi scoperto dalla Guardia di Finanza del Comando provinciale di Varese.
Dopo quasi un anno la donna è stata finalmente scoperta dalla Guardia di Finanza del Comando provinciale di Varese. Le autorità hanno quindi predisposto nei suoi confronti un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per peculato, emessa nella fattispecie dal gip di Busto Arsizio.
Inoltre, è stato anche eseguito un sequestro preventivo “per equivalente” finalizzato alla confisca di beni nella disponibilità dell’indagata, fino alla concorrenza del danno arrecato alla Pubblica Amministrazione. Vale a dire quindi la bellezza di 95 mila euro, sottratti al Comune manomettendo all’incirca 38 parcometri della zona. La polizia giudiziaria, nel concreto, è riuscita a scoprire le azioni della donna attraverso un’intensa attività di pedinamenti ed intercettazioni ambientali. Un lavoro certosino che a distanza di quasi un anno ha portato a scoprire la truffa ai danni del Comune di Busto Arsizio.
Articolo di Veronica Elia
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