Abusare di qualsiasi cibo non è mai una pratica né buona né salutare, gli effetti sul nostro fisico possono essere devastanti. Proprio come ha raccontato un uomo che ha mangiato solo kebab.
A chiunque piacerebbe mangiare sempre e solo il proprio cibo preferito: che sia una pizza, delle croccanti patatine fritte o ancora un bel piatto di pasta alla carbonara o le lasagne di nonna domenica a pranzo, poco cambia. L’importante è mangiare sempre ciò che ci fa stare bene, almeno all’apparenza.
Se fossimo costretti, infatti, a consumare per il resto della nostra vita il piatto che più amiamo, ben presto non solo finirebbe la magia e l’attesa attorno a questo, ma un senso di nausea e logoramento interno si attiverebbe solo sentendone l’odore. Insomma, in altre parole, non sarebbe più un piacere, anche se l’assunto di base aveva una sua ratio proprio nella gioia di soddisfare il nostro appetito.
E questo lo ha sperimentato un uomo la cui dieta ha previsto per un mese il consumo solo ed esclusivamente di kebab sempre e comunque. Che fosse a colazione o a cena, il pasto non cambiava. Sappiamo che per molti possa sembrare davvero una follia, eppure l’uomo ha raccontato di essersi distrutto proprio a causa del suo consumo continuo e incessante.
Pur trattandosi di un’iniziativa benefica, i 124 kebab mangiati in un solo mese da Des Breakey hanno avuto effetti devastanti sul suo corpo e sulla sua mente. A causa della “kebabathon”, infatti, l’uomo ha consumato ben 250mila calorie. Eppure, grazie al suo sforzo, il 31 dicembre, giorno dell’ultimo kebab, Des che vive a Manchester con la sua famiglia e di lavoro fa l’ingegnere ha raccolto ben mille sterline da dare in beneficenza.
“È un grande risultato. Apprezzo il sostegno. Ma non lo farò di nuovo. Questo è il mio ultimo ballo. Mi sto ritirando. Mi sono divertito, ma mi ha fatto male fisicamente. Mi sento uno schifo. Non ho mangiato né frutta, né verdura, né altri alimenti”, ha spiegato l’uomo come riportato da Today. ” Non riuscivo a mangiare nient’altro. Le prime due settimane è stato un gioco da ragazzi. Ma le ultime due settimane è stato un po’ difficile, non solo fisicamente ma anche psicologicamente”.
“Al lavoro morivo di fame tutto il giorno. Finivo alle 17 e poi mangiavo quattro kebab. A volte li mangiavo nell’auto del mio amico, altre al volo. Il tempo più breve che ho impiegato per finirli è stato un’ora e mezza”. Insomma, una sfida con se stesso che non vorrà di certo più ripetere a causa dei danni fisici e psicologici, ma non per questo rinuncerà a un kebab una volta ogni tanto.
Articolo di Karola Sicali
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