Parto improvviso lungo la strada per l’ospedale: la neo mamma sceglie per la sua bambina appena nata un nome che riassume l’incredibile episodio.
Per i genitori scegliere il nome del figlio in arrivo è un momento delicato, un’occupazione che porta via tanto tempo. Così non è stato per una coppia di Forno Canavese, a cui il destino ha riservato una piccola disavventura, conclusasi fortunatamente nel migliore dei modi, che li ha poi aiutati a sciogliere il rebus del nome dare alla neonata.
L’episodio risale a una mattina del giungo scorso, quando alla donna protagonista dell’episodio si sono rotte le acque. A quel punto è salita in auto assieme al marito e alla suocera per raggiungere l’ospedale più vicino, ma il terzetto no hanno fatto in tempo ad arrivarci perché la piccola aveva fretta di venire alla luce.
Così la partoriente, il marito e la suocera hanno dovuto arrestare la corsa verso il presidio sanitario per affrontare il parto ormai imminente in luogo che nulla a che fare con un evento simile.
Nasce dal benzinaio: il nome è tutto un programma
La coppia e la suocera della partoriente, tutti residenti a Forno Canavese, comune a pochi chilometri da Torino, hanno dovuto fermarsi al distributore di Benzina della Q8 a Rivara, in via Forno. La mamma ha capito che ormai non c’era più tempo e che mancava pochissimo al parto, quindi hanno chiamato il personale sanitario che via telefono ha spiegato tutte le operazioni da compiere.
“Non immaginavo di vivere in esperienza simile. Per fortuna è andato tutto nel migliore dei modi”, ha raccontato l’uomo in servizio al distributore di benzina. “Mi hanno chiesto aiuto e se potevo dare loro delle bottigliette d’acqua. Per il resto – ha raccontato – hanno passato quasi tutto il tempo al telefono con il personale sanitario, che gli ha spiegato come comportarsi in un momento così particolare”.
La partoriente è stata assistita dagli operatori della Croce Bianca del Canavese, che prima hanno aiutato la donna a far nascere la neonata e poi hanno provveduto a trasportare entrambe all’ospedale di Ciriè, dove è stato effettuato il taglio del cordone ombelicale e l’espulsione della placenta.
La neo mamma, vista la fretta della piccola di venire al mondo e visto il luogo a dir poco inusuale dove è avvenuto il parto, ha avuto l’illuminazione, risolvendo in pochi secondi la questione del nome e decidendo quindi di chiamare la bambina ‘Fiamma’, nome che viste le premesse è tutto un programma.
Articolo di Michele Lamonaca