Attenzione ai farmaci che assumi per contrastare i dolori da artrite: alcuni di essi possono peggiorare notevolmente il tuo quadro clinico.
Una delle patologie più diffuse con l’avanzare dell’età è sicuramente l’artrite. Questa malattia infiammatoria cronica è potenzialmente invalidante per i soggetti affetti, e spesso ha origine autoimmune.
L’artrite colpisce prevalentemente le articolazioni, ma può estendersi anche a cuore, polmoni e reni. I sintomi sono presto detti: i soggetti colpiti manifestano rigidità alle giunture, e difficoltà a compiere anche i movimenti più basilari.
Questi episodi dolorosi si verificano specialmente al mattino, e possono comprendere anche sensazioni di gonfiore e calore diffusi. Arginare il disagio derivante dall’artrite è fondamentale per garantire alle persone affette una routine di normalità. Talvolta, però, i farmaci che in buona fede scegliamo per placare il dolore possono rivelarsi assai deleteri.
I farmaci recano spesso effetti collaterali potenzialmente rischiosi: per tale ragione occorre sceglierli con perizia, e sotto scrupolosa prescrizione medica.
Nel caso dell’artrite, spesso le persone affette ricorrono sistematicamente ai FANS, i farmaci antinfiammatori non steroidei, come ad esempio l’ibuprofene e il naprossene sodico. Un recente studio, che a breve sarà presentato al Radiological Society of North America, dimostra che i FANS possono addirittura peggiorare le condizioni dei pazienti affetti da osteoartrite. In particolare, quella delle loro ginocchia.
L’osteoartrite è una patologia che colpisce attualmente circa 500 milioni di persone in tutto il globo, e coinvolge prevalentemente le articolazioni di mani, fianchi e ginocchia. La cartilagine che ammortizza i movimenti degli arti si assottiglia gradualmente, provocando fastidiose sensazioni di frizione e dolore durante i movimenti.
Lo studio sottolinea che, nonostante la prescrizione di FANS rientri nelle terapie previste, non si conoscono ancora i loro effetti a lungo andare sull’intero organismo. Come riportato anche dal portale “Greenme”, la dottoressa Johanna Luitjens del dipartimento di radiologia e imaging dell’Università di San Francisco ha dichiarato: “I FANS sono spesso usati per trattare il dolore, ma è ancora una discussione aperta su come l’uso di questi farmaci influenzi i risultati per i pazienti affetti da osteoartrite. In particolare, l’impatto dei FANS sulla sinovite, o l’infiammazione della membrana che riveste l’articolazione, non è mai stato analizzato utilizzando biomarcatori strutturali basati sulla risonanza magnetica.“.
Gli studi medici sono in continua evoluzione: se nutrite qualche dubbio rispetto all’utilizzo dei FANS nel trattamento dell’artrite, il consiglio è quello di ricorrere al proprio medico di fiducia per un consulto.
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