Ciclo mestruale, attenzione massima: secondo un recente studio, due marche di assorbenti in commercio in Italia sono risultate contaminate da PFAS.
Uno studio condotto negli USA su 23 prodotti destinati ad uso intimo ha evidenziato notevoli anomalie nella composizione degli assorbenti regolarmente in commercio.
L’indagine, condotta dalla community di genitori “green” Mamavation, ha preso in esame 23 tamponi intimi per il ciclo mestruale, rilevando infine 5 prodotti contaminati da sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche. Tali sostanze sono riconducibili al fluoro, sotto forma di PFAS.
Di questi prodotti, inoltre, 2 sono disponibili anche negli scaffali dei supermercati italiani: prestate perciò massima attenzione ai brand incriminati.
I tamponi intimi sono una variante più discreta e meno invasiva rispetto ai canonici assorbenti a farfalla, nonché alla coppetta mestruale e agli appositi slip.
Utilizzati da atlete, modelle e personalità del mondo dello spettacolo, i tamponi garantiscono assorbimento e completa invisibilità, minimizzando i disagi legati alle perdite ematiche. Sono perciò oltremodo diffusi, e il comitato Mamavation ha perciò rivolto l’indagine proprio ai modelli più venduti negli States.
I campioni sono poi stati analizzati da un laboratorio certificato dall’EPA (la US Environmental Protection Agency), decretando infine un preoccupante riscontro. 5 dei 23 prodotti analizzati presentavano infatti tracce di contaminazione da PFAS. Tra di essi troviamo, come riportato anche dal portale “Greenme”:
Gli ultimi due brand (Tampax e OrganYc) trovano collocazione anche nelle catene di commercio all’ingrosso e al dettaglio italiano, e potrebbero quindi finire nel vostro carrello della spesa. Le zone intime sono molto delicate: vi consigliamo perciò di controllare scrupolosamente nel vostro armadietto del bagno, e di cestinarli in caso di rinvenimento.
Il comitato Mamavation sottolinea infatti: “Non si sa quale sia l’impatto sulla salute delle donne che sono esposte ai “forever chemicals” PFAS all’interno della vagina o se tali sostanze chimiche possano penetrare nel corpo dall’uso intimo di un assorbente interno.”.
Anche Linda S. Birnbaum, ex direttrice del National Institute of Environmental Health Sciences e National Toxicology Program, ha confermato: “Sappiamo già che i PFAS hanno la capacità di colpire quasi tutti gli organi del corpo. La vagina è un’area incredibilmente vascolare e l’esposizione cutanea è spesso più elevata lì che in altre parti del corpo.“.
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