Il conduttore Massimo Giletti accoglie nello studio di Non è l’Arena la vittima degli abusi: l’intervista diventa un boomerang in piena regola.
Il navigato giornalista Massimo Giletti analizza regolarmente nel suo studio di “Non è l’Arena” casi di cronaca e temi di geopolitica, suscitando spesso negli spettatori reazioni contrastanti. Durante l’ultimo appuntamento con il format, il conduttore ha accolto nello studio di La7 la giovane Aurelia Bagnai, assurta all’onore delle cronache per un caso di reiterate molestie e abusi.
Aurelia Bagnai, infatti, è il volto della denuncia dietro alla condanna dell’imprenditore Alberto Genovese, ideatore del portale “Facile.it”. Il facoltoso uomo d’affari è stato recentemente condannato ad una pena detentiva di 8 anni e 4 mesi per aver compiuto sistematiche violenze sulla giovane, abusando di lei e tenendola reclusa nella propria stanza da letto. Location del controverso caso di cronaca, l’attico a 5 stelle di Alberto Genovese nel cuore di Milano, 300 metri quadri di lusso, nonché tana ideale per dar sfogo ai vizi più inconfessabili. La giovane ha reso a Massimo Giletti una testimonianza cruda e sofferta, indugiando persino sui dettagli più raccapriccianti, ma il risvolto della medaglia sui social divide il popolo delle rete.
La giovane Aurelia ha affrontato nello studio di “Non è l’Arena” i passaggi più devastanti della sua permanenza a Terrazza Sentimento, ricordando: “Ero completamente alterata, ancora oggi non ho un ricordo a parte il letto, dei flash molto brevi, scollegati, sconnessi, senza senso logico, ero completamente allucinata. Il flash che mi è tornato? Ho qualche ricordo del dolore che provavo, mi ricordo del dolore delle manette, erano molto strette, mi ricordo di aver supplicato più volte, e poi ho il flashback molto forte del sangue sulle lenzuola…“.
La dolorosa prigionia di Aurelia è iniziata da un innocente sorso, e dalla voglia di trasgredire dalla routine. Mai avrebbe immaginato, però, la sconvolgente progressione degli eventi: “Quella sera sono arrivata lì da sola con una mia amica, non conoscevo nessuno. Come sono entrato in quella stanza? Io non mi ricordo come sono entrata. Da dopo che ho bevuto da quella bottiglia non ricordo più nulla. Prima non avevo mai vissuto il lato brutto delle droghe. Mi era sempre capitato di viverla in contesti di divertimento, in cui stavo bene, però la droga non è solo quello, è anche altro…”.
Il portale “The Pipol Gossip” ha riportato stralci della straziante testimonianza della giovane, interrogandosi però circa l’immagine proposta da Aurelia sui sul suo profilo Instagram, in cui appare spesso in vesti succinte e pose sensuali. “Aurelia, non sembra poi così restia al voler apparire, infatti sovente, sul proprio profilo Instagram, si mostra in scatti super sexy ad un pubblico molto vasto come quello della rete, in contrasto quindi con l’affermazione in cui dice di non amare l’esposizione.”, rileva “The Pipol Gossip”.
Gli utenti in rete si chiedono se fosse davvero necessario sezionare l’immagine pubblica di Aurelia, soprattutto alla luce della recente condanna al suo aguzzino.
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