L’incontinenza urinaria è uno dei disturbi più diffusi, soprattutto nella popolazione femminile. Una causa è spesso sottovalutata: evitalo assolutamente
Sono molti i disturbi “silenziosi” che possono affliggere uomini e donne tutti i giorni. Tra questi, l’incontinenza urinaria è sicuramente uno dei più fastidiosi, poiché mette a disagio chi ne soffre e rende la vita quotidiana un vero e proprio inferno. Molto spesso, l’approccio curativo vede l’adozione di specifiche regole comportamentali e l’assunzione di medicine, anche se non esiste una sola causa e una sola cura a questo disturbo.
C’è però un comportamento che può essere molto dannoso per chi soffre di incontinenza urinaria. Molto spesso viene sottovalutato, ma va assolutamente riconsiderato: non farlo più.
Uno degli aspetti meno considerati da chi soffre di incontinenza urinaria è quello dello sport. Praticare attività è sicuramente fondamentale per il benessere di tutto il corpo: l’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia almeno 150 minuti di attività fisica aerobica di intensità moderata a settimana, per tutti. I suoi benefici, però, vanno soppesati con i possibili rischi che ogni persona corre, soprattutto in relazione alla propria situazione di partenza.
Se è vero com’è vero che la sedentarietà è la prima e principale causa di molti disturbi fisici e psicologici, ci sono alcune attività sportive che andrebbero sicuramente ridimensionate, se non abolite, quando si soffre di incontinenza urinaria. Si tratta di tutti quei movimenti che mettono a dura prova il pavimento pelvico, cioè quell’insieme di muscoli e legamenti che chiudono la parte inferiore della cavità addominale. Si tratta di una fascia muscolare parallela al terreno che, quindi, tiene gli organi pelvici come vescica, uretra, utero, vagina e retto nella loro posizione corretta.
A danneggiare il pavimento pelvico e a peggiorare l’incontinenza urinaria sono tutti i movimenti che prevedono i salti e i balzi come la corsa sostenuta, la corda e l’allenamento intenso e funzionale. Sconsigliato è anche lo sci alpino, così come l’atletica leggera e il sollevamento pesi. Nel caso di uomini e di problemi legati alla prostata sono sconsigliate le attività di ciclismo e di equitazione.
Fortemente consigliate, invece, la camminata a passo svelto, il trekking, il pilates e il nuoto, poiché a basso impatto. In ogni caso, prima di iniziare qualsiasi attività è bene rivolgersi a un medico specialista, che potrà indirizzare la persona verso lo sport migliore per la propria condizione.
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