Nuovo piano del governo in merito al vaccino anti Covid in vista del prossimo autunno: spunta l’ipotesi di una doppia dose
Gli esperti continuano a monitorare la situazione Covid in Italia con il numero dei positivi ormai in netta risalita. Dopo gli ultimi aggiornamenti, i positivi hanno ormai superato il milione. Da sottolineare che resta quindi alta l’attenzione ma non c’è ancora preoccupazione per la tenuta delle strutture ospedaliere.
In ogni caso le prossime settimane saranno intense a causa dell‘autunno che incombe. La stagione autunnale costringe infatti il governo e gli esperti ad una nuova serie di valutazioni per scongiurare eventuali passi indietro. Ancora una volta al centro della discussione la campagna vaccinale che potrebbe subire una ulteriore spinta.
Secondo le prime indiscrezioni, in vista dei prossimi mesi il governo potrebbe decidere per una nuova doppia dose di vaccino. Ai soggetti oltre i 60 anni ed ai soggetti fragili oltre i 12 anni potrebbe infatti essere iniettato sia il vaccino anti-Covid che quello influenzale.
Il Ministero della Salute è stato chiaro: l’obiettivo è quello di garantire almeno 100 mila dosi di vaccino al giorno. Non di certo uno scopo semplice ma il Governo in tal senso sembrerebbe essere già a lavoro su alcuni passaggi in particolare. Secondo quanto riferisce il Corriere della Sera ci sono alcuni step fondamentali in agenda per i prossimi mesi.
Tra questi senza dubbio aumentare in modo considerevoli gli hub vaccinali e garantirne almeno uno ogni 50 mila abitanti. Il secondo step è invece quello di coinvolgere nel sistema di vaccinazione anche le farmacie e soprattutto i medici di base. Quest’ultima categoria al momento però sembrerebbe essere ancora spaccata tra chi si è reso disponibile e chi invece non ha ancora aderito alla proposta.
Secondo quanto però riferisce La Repubblica potrebbe esserci anche una ulteriore soluzione in vista del prossimo autunno. L’Ema, l’Ecdc e l’Oms hanno infatti chiesto agli esperti di prendere in considerazione la doppia dose di vaccino dove possibile. Ai soggetti fragili sopra i 12 anni e agli ulta 60 anni potrebbe quindi essere iniettato nello stesso giorno il vaccino anti-Covid e quello influenzale.
Questo anche perché lo scorso anno, i dispositivi di protezione individuale ed il distanziamento hanno permesso all’influenza autunnale di non farsi sentire particolarmente. Nei prossimi mesi, la decisione di allentare la presa su questi due dettagli potrebbe permettere all’influenza di colpire un maggior numero di soggetti.
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