Tanto amati soprattutto dai bambini, i succhi di frutta in realtà sono estremamente dannosi per diversi aspetti della salute. Ecco perché non vanno bevuti
Il succo di frutta è uno dei re della colazione all’italiana. Che sia a casa o al bar, per molti è irrinunciabile quel bicchiere di dolcezza e sapore: oggi ce ne sono di moltissimi tipi, perfetti per qualsiasi palato. Molti genitori, poi, adottano la scelta del succo come merenda dei propri bambini per compensare uno scarso consumo di frutta fresca.
In realtà, dietro a queste bevande dolci e zuccherate si celano molti rischi, non del tutto prevedibili. Sebbene gli studi siano ancora oggi in corso, alcuni primi risultati mostrano che i succhi di frutta sono molto più pericolosi di ciò che si pensa: conseguenze gravi per diversi apparati. Ecco di cosa si tratta.
Succhi di frutta: allarme su ogni fronte
Il problema principale dei succhi di frutta sono gli zuccheri liberi. Questi sono tutti quegli zuccheri che vengono aggiunti ai cibi dal produttore o da chi li sta cucinando. Rientrano negli zuccheri liberi anche quelli naturalmente presenti nel miele, negli sciroppi, nei succhi e in quelli concentrati, nonché in frullati e smoothie.
Gli scienziati sono molti anni che studiano l’impatto degli zuccheri liberi sulla salute dell’uomo. La prima evidenza scientifica riguarda la salute dentale: il consumo di zuccheri, si sa, causa carie. Le evidenze scientifiche, però, collegano anche il consumo di bevande zuccherate, succhi e nettari con un aumentato rischio di problemi al cavo orale. Questo accade soprattutto perché, trattandosi spesso di bevande, non se ne percepisce il “rischio” a livello di zuccheri: se mangiassimo una fetta di torta, contenente la stessa quantità, probabilmente ce ne preoccuperemmo di più.
Le evidenze scientifiche stanno però proponendo ulteriori scenari di rischio. Sembra, infatti, che il consumo frequente di succhi di frutta sia correlato a un maggiore sviluppo di malattie metaboliche croniche come l’obesità, la steatosi epatica non alcolica e il diabete di tipo 2. Sebbene su quest’ultimo aspetto non vi sia ancora certezza, il consiglio degli esperti è quello di limitare al massimo il consumo di questi prodotti secondari.
Essi, infatti, non sostituiscono affatto il consumo di frutta fresca e, anzi, ingannano. Il loro consumo, infatti, non sazia e non apporta le stesse sostanze nutritive di un frutto. Questo, quindi, porterà a ingerire altro oltre al bicchiere di succo, senza però pensare all’apporto calorico e a quello degli zuccheri, decisamente da considerare.