C’è un gesto che molte persone compiono ancora spontaneamente, in merito alla cura dell’armadio. Massima allerta, è pericoloso
Il cambio degli armadi è una delle situazioni più fastidiose e pesanti con cui, più volte l’anno, ci si trova a dover fare i conti. Per chi non ha una casa enorme, è necessario prendersi un pomeriggio per fare questa operazione, utile soprattutto nei cambi stagione. Il momento, poi, diventa pratico anche per fare una pulizia a fondo degli armadi, mobili spesso un po’ ignorati nelle pulizie quotidiane.
Proprio durante questi momenti, molte persone compiono dei gesti a prima vita innocui che in realtà sono estremamente pericolosi. Uno in particolare è molto diffuso ancora oggi, nonostante si stia iniziando a comprendere la sua pericolosità: se li usate, buttateli subito.
In passato, ma in molte case ancora oggi, c’era un vero e proprio protagonista degli armadi: la naftalina. Si tratta di un prodotto molto usato soprattutto per conservare gli indumenti e preservarli dai tarli: ha un odore molto pungente che, sicuramente, tanti riconoscerebbero ancora oggi. Negli anni, però, sono state formulate valide alternative a questo prodotto, con un migliore impatto sia a livello olfattivo che salutare.
Questo prodotto, infatti, è un cancerogeno di classe 1A, cioè è nel gruppo dei “cancerogeni sicuri”. Nella classificazione dello IARC, quindi, la naftalina è nello stesso gruppo di alcol, benzene e fumo. Dal 1970 fino ai primi 2000 la naftalina era praticamente presente in ogni abitazione: il suo odore imbrattava tutti gli abiti che, una volta indossavi, rilasciavano i vapori tossici sia a livello olfattivo che a livello di assorbimento cutaneo.
Dal 2008 è fuori dalla vendita ma, nonostante questo, ci sono ancora molte famiglie che optano per questa soluzione anti tarlo. A subire i maggiori danni da naftalina, però, sono soprattutto le persone con una carenza genetica dell’enzima G9PD. Sebbene sembri una cosa rara, in realtà è molto diffusa questa carenza: è tipico, per esempio, dei portatori sani di anemia mediterranea.
Un’esposizione prolungata alla naftalina può causare quindi irritazione agli occhi, alle vie respiratorie e infine al cancro. Le sostanze che causano questa malattia sono soprattutto il naftalene e il paraclorobenzene, noti inquinanti ambientali. Si tratta quindi di un prodotto estremamente pericoloso per chiunque ma, soprattutto, per chi ha patologie pregresse. Se usate ancora la naftalina negli armadi o se conoscete qualcuno che ne fa uso, mostrategli i dati dell’IARC: sicuramente è meglio un maglione bucato dai tarli, di una malattia incurabi.e
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