Con l’estate arrivano le passeggiate nei prati e nei boschi. Attenzione, però, a questo insetto: può causare malattie anche gravissime
La bella stagione fa venire a tutti la voglia di uscire e godersi l’ambiente esterno. Gli appassionati delle escursioni, poi, non vedono l’ora di indossare gli scarponcini e di partire verso vette inesplorate e ambienti bucolici, dove il verde dei prati rende tutto armonico e rilassante.
Proprio tra i fili d’erba, però, si nasconde un insidioso insetto che può causare pesanti conseguenze per la salute umana, sino alla morte. Ecco di cosa si tratta, come tutelarsi dal suo morso e cosa fare nel caso in cui si capisca di esser stati sue vittime.
Le zecche sono insetti che appartengono all’ordine degli Ixodidi, il quale fa parte della classe degli aracnidi in cui si inseriscono ragni, scorpioni ed acari. Sono parassiti esterni le cui dimensioni possono andare da qualche millimetro sino a un centimetro, hanno un corpo tondeggiante e sono in grado di mordere la pelle umana, per succhiarne il sangue. In Italia si sono distinte, nel corso degli anni, 36 specie di zecche, raggruppate in sette generi. Nel mondo, però, se ne conoscono circa 900 specie.
Le zecche hanno quattro stadi di crescita: uovo, larva, ninfa e adulto. Dopo la schiusa delle uova, le zecche per passare da uno stadio di crescita all’altro hanno bisogno di sangue. Queste, quindi, si nascondono tra i fili d’erba e si attaccano al corpo dei malcapitati che si trovano a pelle scoperta nei loro dintorni; sentono l’arrivo di una possibile vittima grazie al calore del corpo e all’anidride carbonica emessa. Una volta succhiato il sangue necessario, si staccano spontaneamente: ci voglio dai due ai sette giorni.
Queste, però, possono portare diverse malattie tra cui la malattia di Lyme, l’encefalite da zecca, la tularemia, l’ehrlichiosi o la menningoencefalite. Tutte possono essere diagnosticate esclusivamente da un medico ma una terapia di antibiotico può risolverle in modo definitivo. In alcuni casi, però, possono essere fatali per la vita, soprattutto in anziani e soggetti fragili.
Per proteggersi ci sono diverse strategie. Innanzitutto, esistono antiparassitari da spruzzarsi su tutto il corpo per evitare che le zecche si attacchino alla pelle. Una soluzione più efficace, però, è quella di coprire interamente la pelle che sta nel prato con abiti chiari, sui quali le zecche siano facilmente individuabili. Al termine dell’escursione, poi, è buona abitudine esaminarsi tutto il corpo al fine di individuare eventuali parassiti.
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