L’ammoniaca è uno degli ingredienti più discussi, all’interno delle tinte per capelli. Ma si può farne a meno? Ecco la verità nascosta
Ormai la tinta per capelli è uno dei servizi più richiesti a parrucchieri e parrucchiere. Non è, però, solo la volontà di coprire i capelli bianchi a portare le persone a chiederlo. Oggi, infatti, colorarsi i capelli è una vera e propria moda che sta coinvolgendo anche ragazzi e uomini, che osano con colori estremi anche solo per qualche mese, come durante l’estate.
Di anno in anno, questi prodotti diventano sempre più sicuri e adatti a tutti: la scienza avanza e, con essa, anche gli strumenti e le conoscenze in merito agli ingredienti. Uno dei più discussi in merito alle tinte è quello dell’ammoniaca: è davvero necessaria? La risposta è no, poiché esiste un suo sostituto. La verità, però, è sempre più complessa del previsto: ecco come si potrebbe rimpiazzare l’ammoniaca ma, soprattutto, quali sarebbero i pro e i contro.
Ammoniaca o etanolammina?
L’ammoniaca, la cui formula è NH3, è un composto a base di azoto che si presenta come gas incolore. Solubile in acqua, si riconosce facilmente dall’odore pungente che la caratterizza. Nelle tinte, questo ingrediente serve per far sì che i coloranti penetrino nelle fibre del capello. Qui, questi attueranno tutta una serie di reazioni chimiche che come risultato avranno la colorazione desiderata. L’ammoniaca è uno degli ingredienti più discussi all’interno delle tinte per capelli, poiché crea paure e timori per la sua sicurezza.
Una delle sue principali sostitute, nelle tinte “senza ammoniaca”, è l’etanolammina. Questo composto chimico si ottiene facendo reagire l’ossido di etilene con l’ammoniaca e si presenta in forma liquida, è incolore ed ha un lieve odore di ammoniaca. Se si mettono sui piatti della bilancia le due alternative, però, è facile capire che non per forza l’ammoniaca è la vera nemica da combattere. A livello allergenico, infatti, l’etanolammina ha molte più probabilità di provocare reazioni allergiche, cosa che con l’ammoniaca è meno frequente.
Per quanto riguarda la capacità irritante, invece, entrambe sono sostanze che possono provocare rossori e pruriti. Una differenza importante, però, riguarda la volatilità. L’etanolammina, infatti, è una sostanza meno volatile dell’ammoniaca. Se la tinta con etanolammina viene lasciata in posa troppo a lungo o viene sciacquata male, questa può residuare sulla cute e provocare più irritazioni. L’ammoniaca, invece, è più probabile che voli via, in quanto gas.
Come sempre, quindi, nessun ingrediente presente nei cosmetici è realmente nocivo e pericoloso. Ogni sostanza presenta i suoi pro e i suoi contro e questi vanno valutati in base alle proprie esigenze e caratteristiche, insieme al parrucchiere di fiducia.