Canone Rai | Non si pagherà più in bolletta: cambia tutto dal 2023

Novità inaspettata per la popolazione italiana che dal 2023 non vedrà più il Canone Rai nella consueta bolletta per l’energia elettrica

Canone Rai
L’amministratore delegato della Rai, Carlos Fuortes (Foto ANSA)

Cambia di nuovo tutto per gli italiani e le spese per l’energia elettrica. A differenza di quanto accade ormai dal lontano 2016, a partire dal prossimo 2023 nella bolletta non sarà più presente il Canone Rai. La decisione è arrivata in queste ore da parte del governo italiano dopo un decreto approvato dalla Camera già il 13 aprile. Una svolta per la popolazione italiana che attendeva questa importante novità da tempo.

Questa decisione, volta anche a rispettare alcune direttive europee, avrà senza dubbio delle conseguenze. Intanto già la sola notizia ha scatenato due differenti reazioni: da un lato la popolazione, dall’altro gli addetti ai lavori e soprattutto la Rai. La nota rete televisiva rischia infatti adesso di trovarsi con molte meno risorse economiche da poter gestire.

Canone Rai, cosa cambia dal 2023: tutte le novità

Una vecchia bolletta Enel con il Canone Rai (Foto ANSA)

L’Europa è stata chiara: dai costi relativi all’energia elettrica sarebbero dovuti sparire tutti i cosiddetti “oneri impropri”. Si tratta di una decisione contenuta nel Pnrr ovvero il Piano di ripresa e resilienzia che l’Italia ha tutta l’intenzione di rispettare. Per questo motivo dal prossimo 2023 in bolletta non sarà più presente questa imposta che gli italiani dovranno pagare tramite il consueto bollettino postale.

Dal 2023 dovrà essere quindi compito degli stessi cittadini italiani, in possesso di un apparecchio televisivo, avere cura di pagare tale imposta. Se da un lato questa decisione alleggerirà la bolletta di circa 90€ spalmati in dieci rate, dall’altro il rischio è quello di un clamoroso passo indietro. La decisione di inserire questa tra le spese dell’energia elettrica era stata infatti approvata dal Governo Renzi per arginare l’evasione fiscale dell’imposta sui televisori da parte degli italiani.

Per questo motivo la notizia ha scatenato un malcontento generale con l’Usigrai, l’organizzazione sindacale dei giornalisti Rai, che si dice profondamente preoccupata. Secondo la loro versione, il canone italiano è già il più basso in Europa così come il numero dei giornalisti esiguo rispetto alle ore di trasmissione. Questa decisione rischia adesso solo di peggiorare la situazione per chi lavora per far funzionare al meglio la televisione di Stato.

L’Usigrai ha deciso di far sentire tutta la sua frustrazione attraverso una nota ufficiale auspicando un rimedio a questa situazione. Anche perché nel corso delle scorse settimane proprio Carlos Fuortes, amministratore delegato della Rai, aveva messo in evidenza come dovesse essere aumentato il canone in caso di tagli pubblicitari. Considerate le premesse, questa ennesima novità non sarà quindi accolta con grande favore dai vertici della rete televisiva di Viale Mazzini.

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