Il regista Paolo Sorrentino si è raccontato in una recente intervista svelando alcuni retroscena del suo lavoro e della sua vita privata.
Paolo Sorrentino è uno dei registi più apprezzati oggi nel nostro paese; ha iniziato a lavorare in questo settore tra fine anni ’90 ed inizio 2000, ma ha raggiunto la fama internazionale solo qualche anno dopo. La conferma del suo talento è arrivata nel 2013 quando la sua pellicola La grande bellezza ha vinto l’Oscar come miglior film straniero.
In questo periodo Sorrentino è di nuovo in corsa per gli Oscar con un nuovo film, È stata la mano di Dio; si dice che le probabilità che il regista si aggiudichi la sua seconda vittoria siano alte, ma staremo a vedere. Nel frattempo in occasione della promozione del suo nuovo progetto sta rilasciando alcune interviste.
In una recente chiacchierata con Vanity Fair Sorrentino ha parlato del suo metodo di lavoro, della fortuna che l’ha assistito nella costruzione della sua carriera e del rapporto che ha con la critica. Vediamo cosa ha rivelato.
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Il rapporto con la critica
A dispetto di quello che ci si aspetta da una persona immersa nel meraviglioso mondo del cinema, Sorrentino ha spiegato di essere un uomo piuttosto tranquillo, che non ama far baldoria o stare sempre in mezzo alla gente; la sua creatività al contrario si esprime al massimo nella tranquillità e nel silenzio della propria casa.
“Adoro scrivere, e sono un casalingo. Mi piace stare a casa e lavorare sulla sceneggiatura, poi ogni tanto durante le riprese capita che mi possa divertire, ma non più di tanto. Non mi piace avere a che fare con così tante persone, anche se faccio una recita e dico che va tutto bene, che mi diverto. Ma non vedo l’ora di tornare a casa”, ha detto.
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Il regista d’altronde ama molto il proprio lavoro, un sogno che per lui si è fatto realtà. Oltre al talento però, Sorrentino ammette di aver avuto anche nella sua vita professionale una buona dose di fortuna nell’incontrare la gente giusta: “Sono stato fortunato, il direttore del Festival di Cannes mi ha lanciato e mi ha preso sei volte in concorso”, ha spiegato.
Nonostante il successo però, per Paolo Sorrentino non è stato facile, soprattutto all’inizio, il rapporto con la critica e per non farsi abbattere il regista ha usato un metodo infallibile. “I critici non hanno amato i miei film. Vigliaccamente leggo sono le recensioni positive, altrimenti smetterei. Ma ricordo ancora il giorno in cui ho letto una recensione su una testata francese, diceva che ero il peggior regista del mondo, in questo sono stato il migliore”, ha raccontato.