Anche l’Italia è stata colpita con forza da eventi climatici estremi, ma nonostante questo il paese non ha ancora un piano di adattamento.
Secondo i dati raccolti da Legambiente quest’anno sono aumentati notevolmente gli eventi estremi e molti comuni sono stati letteralmente messi in ginocchio da alluvioni e trombe d’aria. Una situazione che può soltanto peggiorare, visto che il cambiamento climatico è un problema ancora ben lontano dall’essere risolto.
L’associazione ambientalista su citata ha quindi ribadito in queste ore l’importanza di un piano nazionale di adattamento climatico, che consentirebbe di arginare in parte i danni provocati dagli eventi estremi; stando al rapporto da loro condiviso infatti l’Italia è l’unica tra i 23 paesi dell’unione europea a non averne ancora adottato uno.
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Legambiente: i dati sono preoccupanti, servono misure
Il report diffuso in queste ore da Legambiente ha definito un quadro piuttosto preoccupante. Stando ai dati raccolti dall’associazione infatti negli ultimi anni sono aumentati esponenzialmente i casi di eventi climatici estremi; a causa di questi molte città italiane hanno subito notevoli danni al paesaggio, tanto naturale quanto quello urbanistico.
Dal 2010 ad oggi infatti gli esperti hanno registrato più di mille eventi estremi; soltanto nell’ultimo anno, inoltre, si sono abbattuti sul territorio ben 133 eventi meteorologici. Tra le città più a rischio c’è Roma, che ha subito notevoli episodi di allagamento grave; lo stesso si può dire anche per la Sicilia, soprattutto nel suo versante orientale, Milano e Bari.
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Una situazione che Legambiente propone di risolvere con l’adozione di un piano nazionale di adattamento climatico, che consentirebbe di arginare in parte alcune delle calamità che si sono abbattute sul paese. Stando al suo rapporto infatti l’Italia è l’unica di ben 23 stati dell’unione europea a non averne adottato uno.
In Scozia ad esempio si è messo a punto un impianto del riciclo dell’acqua in modo tale che questa sia drenata negli spazi verdi, evitando dunque di allagare le città. In realtà alcune città come Torino, hanno approvato dei progetti per evitare i rischi idrogeologici.
Un piano che dovrebbe estendersi, con i dovuti accorgimenti, anche in altre realtà metropolitane, dove i danni anche oggi sono piuttosto ingenti. Secondo il report infatti ogni anno l’Italia spende più di un miliardo e mezzo per gestire le emergenze, cifra che potrebbe essere destinata ad un progetto di prevenzione.