La curva dei contagi da Coronavirus continua a crescere e si torna ad ipotizzare nuove ristrettezze per tre regioni in particolare.
Per questa settimana l’Italia resterà ancora integralmente in zona bianca, ma la preoccupazione in queste ore è cresciuta fortemente, almeno quanto i contagi nell’ultima settimana. E’ notizia di oggi infatti che ben tre regioni sono ora oggetto di analisi del Ministero della Salute. Come spiegato dal sottosegretario Andrea Costa infatti se i contagi dovessero salire ancora in quelle regioni, si potrebbe pensare pensare ad un lockdown soft. In questi territori la situazione è piuttosto preoccupante e senza una nuova stretta gli ospedali potrebbero difatti arrivare al collasso nel giro di un mese e mezzo.
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Covid: la mappa dei contagi è sempre più preoccupante
Con l’arrivo del freddo e un calo delle prime dosi somministrate, la curva dei contagi da Covid è tornata a crescere e in queste ore e ben tre regioni – Trentino, Marche e Friuli – sono oggetto di analisi da parte degli esperti. Nei rispettivi territori si è infatti sfiorata la soglia massima per il cambio di colore, ad oggi fissato al 10% per la terapia intensiva e 15% per i reparti ordinari. In zone come Trieste infatti la percentuale di posti occupati in terapia intensiva è salita in breve tempo al 14%; nonostante questo le ospedalizzazioni ordinarie sono sotto la soglia e per queste settimana la regione non cambierà colore.
Secondo le previsioni comunicate anche da Andrea Costa però, se non si precede con qualche ristrettezza, ben presto gli ospedali saranno di nuovo al collasso e a quel punto non si potrà più procedere con un lockdown soft ma con un intervento più severo.
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Stando alle parole del sottosegretario è necessario dare una stretta soprattutto sul fronte Green Pass; la soluzione sarebbe concedere con una versione rafforzata per coloro che non lo hanno ottenuto tramite il vaccino. L’ipotesi, al momento piuttosto controversa, è che sia necessario limitare le restrizioni solo a chi non ha ancora provveduto a vaccinarsi, così da evitare che la situazione economica del paese possa ulteriormente peggiorare.