Con ben 154 voti favorevoli alla tagliola, il DDL Zan è stato bloccato oggi in Senato; ci vorranno sei mesi prima che un nuovo decreto sia discusso da capo.
E’ notizia delle ultime ore che il tanto discusso DDL Zan è stato bloccato in Senato a causa della tagliola – una procedura parlamentare prevista dall’articolo 96 del regolamento del Senato. Sostanzialmente prevede che – una volta terminata la discussione di un provvedimento – non si proceda con l’esame dei singoli articoli e degli emendamenti.
Una volta approvata la tagliola, dunque, il DDL è di fatto bocciato ed è necessario ripartire da zero con una nuova proposta di legge. Per farlo, però, saranno necessari circa sei mesi; il nuovo disegno di legge, infatti, dovrà essere depositato e poi calendarizzato per la nuova discussione parlamentare. A commentare la bocciatura del DDL Zan in queste ore sono intervenute tutte le parti politiche, soprattutto il PD, al quale i conti non tornano.
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Disegno di legge Zan: il Senato boccia il provvedimento
Le previsioni degli ultimi mesi si sono rivelate tristemente veritiere, il DDL Zan è stato bloccato in Senato a causa della tagliola e ora si deve ricominciare da capo con una nuova proposta da depositare e discutere. Saranno necessari ben sei mesi per tornare al punto di partenza, alla prima discussione parlamentare. A bloccare la legge è stato proprio il voto a favore della suddetta procedura parlamentare, per cui ci sono stati 154 voti favorevoli, 131 contrari, e due astenuti.
Ciò che però non torna, in queste ore, sono i numeri a favore del DDL Zan – e quindi contrari alla tagliola. A commentare la votazione, infatti, è stato soprattutto il PD, che aveva programmato di avere ben 140 voti a favore del disegno di legge; mancherebbero dunque circa 16 voti e le fonti dem hanno già promesso di indagare ulteriormente su cosa sia accaduto in queste ore in Senato.
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Chi, invece, era a favore della tagliola – e, quindi, al contrario, sfavorevole al DDL Zan – si è mostrato più compatto. Ben 62 i senatori della Lega presenti, su un totale di 64, 21 di Fratelli D’Italia – oggi tutti presenti al momento della votazione – e 38 da Forza Italia, su un totale di 49 senatori. In questo ampio gruppo erano tutti a favore della tagliola tranne Barbara Masini, unico voto di dissenso certo.