Si torna a parlare della terza dose del vaccino anti-Covid; in queste ore il sottosegretario alla Salute Sileri ha spiegato come si procederà.
Dopo mesi di ipotesi e discussioni, si è fatta chiarezza sulla tanto discussa terza dose del vaccino anti-Covid. A farne parola è il sottosegretario Pierpaolo Sileri – che in queste ore ha rilasciato un’intervista a Radio Capital. Nel corso del suo intervento ha spiegato come il governo intende procedere con la vaccinazione dei cittadini, parlando ancora una volta anche delle ristrettezze a cui la popolazione è ancora soggetta.
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Sì alla terza dose del vaccino: come e quando si procederà
Da quest’estate gli esperti discutono della possibilità di effettuare un terzo richiamo per il vaccino anti-Covid – la cui efficacia diminuisce leggermente dopo qualche mese e ha bisogno di quel che è stato più volte chiamato un boost per riattivare il vaccino. Si tratta, insomma, di un modo per aumentare la copertura nel tempo e l’efficacia contro le varianti del virus.
Alla fine dell’estate la notizia era diventata praticamente certa, sebbene si stessero ancora valutando i dati dell’EMA in merito; in ogni caso si parlava già di procedere in modo che i primi ad essere tutelati fossero i soggetti più fragili. Oggi, che è notizia certa l’introduzione del terzo richiamo, il sottosegretario alla salute Sileri si è espresso sulle modalità di somministrazione ai cittadini.
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“Plausibilmente la terza dose sarà necessaria per tutti e avrà bisogno di un richiamo a tempi brevi – afferma Pierpaolo Sileri – entro l’anno si procederà con la terza dose per anziani e personale sanitario. A partire da Gennaio poi sarà proposto al resto della popolazione, in base a quando sono state somministrate le precedenti dosi.”
Un piano d’attacco stabilito già nel dettaglio, insomma, per cercare di lasciarci l’incubo del Covid alle spalle. Inoltre Sileri si è soffermato ancora una volta sulle altre misure prese dal governo; ha parlato infatti della possibilità di eliminare l’obbligo del Green Pass, ma procedendo per gradi.
Si eliminerà prima il distanziamento obbligatorio e poi le mascherine; solo dopo si potrà pensare di togliere anche il certificato verde per le attività di tutti i giorni. Infine si è pronunciato anche sull’obbligo vaccinale, spiegando che quest’ultimo sarebbe inutile, dal momento che non rappresenta davvero una soluzione contro i no-vax.