Dopo settimane di dubbi sulla campagna vaccinale, con il rischio di mettere in pericolo il traguardo dell’immunità di gregge, si registra un boom di prime dosi.
Nelle ultime settimane si è guardato con preoccupazione alla campagna vaccinale per contrastare il Covid-19, dal momento che i numeri non erano confortanti. Dopo il primo boom, registratosi in occasione delle vacanze estive, gli esperti hanno visto assottigliarsi notevolmente il numero di vaccini somministrati.
La causa era da imputare al parere contrastante della popolazione sui vaccini stessi; in poche parole, chi si voleva vaccinare lo aveva fatto subito, mentre resisteva lo zoccolo duro di chi non era intenzionato a sottoporsi al trattamento. Proprio per questo l’impennata di vaccini aveva subito una battuta d’arresto.
La soluzione, per molti, era l’obbligo vaccinale – una misura che però i ministri hanno cercato di evitare il più possibile. Al suo posto, però, è subentrato l’obbligo del Green Pass e sembra proprio che la soluzione abbia sortito l’effetto desiderato.
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Da mesi il mondo politico – soprattutto nella figura del ministro Brunetta – chiedeva con forza di poter riportare i lavoratori negli uffici. Secondo il ministro, infatti, lo smartworking era piuttosto pericoloso per l’economia italiana ed era necessario che tutti i dipendenti pubblici tornassero alla normalità.
Era però necessario trovare prima una soluzione perché questa normalità potesse tornare anche in condizioni di sicurezza; scartato l’obbligo vaccinale, argomento troppo controverso pe poter essere affrontato, si è pensato di sfruttare il Green Pass, così che i cittadini potessero gestire in autonomia il problema vaccini. Come noto, infatti, il certificato verde non si ottiene solo con la vaccinazione, ma anche con un tampone – sebbene la misura richieda esami più frequenti.
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Una via di mezzo che però, sulle prime, sembrava non portare ai risultati sperati. Quando, infatti, all’inizio dell’estate, il certificato verde è stato esteso a tutte le attività ricreative, i dati registrati non erano proprio dei migliori. Arrivati a Settembre, Figliuolo aveva anche parlato del rischio di non poter raggiungere l’immunità di gregge, vista l’alta percentuale di non vaccinati.
Nel primo weekend dopo l’estensione anche ai lavoratori, però, le cose sono migliorate e gli esperti parlano di ben 69mila prime sodi somministrare nell’ultima settimana; oltre 10mila dosi più della scorsa settimana. Con questa notevole impennata sale all’85,41% la platea di cittadini vaccinati per la prima dose; in totale, al momento, la popolazione completamente vaccinata è salita all’81%. Un dato che riporta speranza per quanto riguarda la tanto agognata immunità di gregge.
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