Pare che lo storico programma di Boncompagni nascondesse un lato inquietante. Ecco cosa ha raccontato una delle ragazze della trasmissione.
Non è la Rai è stato un programma storico della rete nazionale ideato da Gianni Boncompagni e andato in onda dal 1991 al 1995. Il varietà era seguito da milioni di italiani ed è stato il punto di inizio di molte carriere nel mondo dello spettacolo, come per esempio quella di Antonella Elia o Miriana Trevisan.
Tra le varie ragazze che sono passate dalla trasmissione, alcune non sono riuscite poi a sfondare, ma ancora oggi conservano il ricordo di quella prima esperienza. Una di queste è Laura Colucci che ha partecipato a tre edizioni di Non è la Rai.
Il 9 settembre cadevano i 30 anni dalla prima messa in onda del programma e proprio la Colucci, una delle protagoniste meno conosciute, sul proprio profilo social, ha voluto ricordare quel momento della sua vita. La donna però ha accennato a tutto il marcio che c’era dietro a Non è la Rai e alla figura di Boncompagni e TPI ha deciso di intervistarla. Vediamo cosa ha rivelato.
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“Quello che continua a voler sembrare una favola, celava aspetti vomitevoli che avrei voluto conoscere in età più avanzata. Forse scriverò un libro”, questa la frase che la ex valletta di Non è la Rai ha scritto sui social attirando l’attenzione dei curiosi. A TPI la Colucci ha poi raccontato il suo percorso, spiegando di essere arrivata nel programma grazie ad un’amica e di essere piaciuta a Boncompagni fin da subito: “Mi disse che assomigliavo alla Carrà, che avevo un viso acqua e sapone ed ero perfetta. Cominciai subito”, ha spiegato.
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Laura ricorda con affetto la prima edizione del programma, ma non tutto il resto. A quanto pare ad un certo punto Boncompagni la scelse una cerchia di ragazze che secondo lui avrebbero avuto successo nel mondo dello spettaccolo e gli diede una serie di privilegi rispetto alle altre. L’ambiente divenne presto malsano: “L’invidia era alla base di tutto il programma e l’atmosfera era spesso invivibile. L’unico obiettivo era farsi strada, avere l’inquadratura; c’erano ragazze che nutrivano rancori e tuttora non si sono riprese. Io ho sempre capito che quella era un’esperienza che sarebbe finita prima o poi”, ha raccontato.
La Colucci decise di lasciare quando si rese conto che a causa di alcuni rifiuti che aveva fatto a Boncompagni la stavano lasciando in un angolo: “Il rapporto con Boncompagni lo definirei morboso, insano. Non c’erano rapporti sessuali, sia chiaro, ma lui pretendeva la nostra presenza sempre. Lui godeva nell’averci con lui. E se gli dicevi di no era finita: come nel mio caso. Ad un certo punto ho fatto presente che non volevo più trovarmi in quelle situazioni. Di punto in bianco non ho partecipato più a nulla: sono sparita”, ha spiegato.
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