Arrivano ancora restrizioni sul fronte Green Pass per i lavoratori, e si inaspriscono anche le sanzioni per ne chi risulterà sprovvisto.
Nei giorni scorsi si è parlato a lungo dell’estensione dell’obbligo del Green Pass a tutti i lavoratori pubblici – sottoponendoli alle stesse regole che ha già il personale scolastico. Sembra però che finalmente il governo sia riuscito a far quadrare i conti su tutte le categorie e che l’estensione non riguardi solo i dipendenti pubblici.
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Green Pass: opinione unanime sulla sua estensione
Il certificato verde, ormai è noto, è l’unico vero strumento valido per riuscire a contrastare la pandemia; l’alternativa sarebbe l’obbligo vaccinale, ma è un’ipotesi che ancora il governo cerca di scartare. Anche se, a ben vedere, le ultime discussioni hanno reso evidente che il confine tra un obbligo e l’altro è molto labile.
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Nel corso della riunione di governo con i sindacati, è infatti emerso un altro grande problema, il costo dei tamponi. Su questo tema però Mario Draghi è stato inflessibile; “le spese dei tamponi saranno a carico di chi non vuole vaccinarsi, non certo di tutti i cittadini” ha risposto il premier, mettendo in chiaro qual è la linea di governo sui no-vax.
Si cerca, insomma, di non incoraggiare l’uso dei tamponi a scapito della vaccinazione. Per ottenere il Green Pass, infatti, le strade sono tre al momento: previa certificazione che attesta la guarigione da Covid, tampone nelle 48 ore precedenti e la somministrazione del vaccino – ognuno con validità diverse ovviamente.
Si cerca, dunque, di convincere la popolazione ad effettuare il vaccino sembra ricorrere ad un vero e proprio obbligo. Anche per questo, nella stessa riunione, si è parlato anche dell’estensione del Green Pass, che dal 15 Ottobre sarà obbligatorio per tutte le categorie di lavoratori. Non più solamente i pubblici, come si pensava in un primo momento, ma anche i privati saranno soggetti al controllo.
Cosa succede, però, se il dipendente sarà sprovvisto di certificato? In un primo momento sarà allontanato dal luogo di lavoro e la sua assenza sarà ritenuta ingiustificata; dopo una serie di assenze scatterà però la multa – che potrà andare dai 400 fino ai 1000 euro. I sindacati hanno però insistito su un punto: il Green Pass non dev’essere motivo di licenziamento, scelta che per ora Mario Draghi sembra voler sostenere.