Arrivano ancora restrizioni sul fronte Green Pass per i lavoratori, e si inaspriscono anche le sanzioni per ne chi risulterà sprovvisto.
Il Governo cerca di girare intorno all’obbligo vaccinale sfruttando l’importanza che il Green Pass ha acquisito negli ultimi mesi anche per quanto riguarda i lavoratori. L’obiettivo, ormai è cosa nota, è cercare di portare tutte le categorie a svolgere in sicurezza il proprio lavoro, soprattutto con l’arrivo dell’inverno.
Nei giorni scorsi si è parlato a lungo dell’estensione dell’obbligo del Green Pass a tutti i lavoratori pubblici – sottoponendoli alle stesse regole che ha già il personale scolastico. Sembra però che finalmente il governo sia riuscito a far quadrare i conti su tutte le categorie e che l’estensione non riguardi solo i dipendenti pubblici.
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Green Pass: opinione unanime sulla sua estensione
L’estate non è ancora finita, ma il governo deve riuscire a porre le firma sui decreti prima dell’inizio del vero freddo, momento in cui il Covid potrebbe rialzare la testa. La preoccupazione maggiore, infatti, è che per quando arriverà l’inverno, la popolazione non sia stata messa in sicurezza e si possano verificare gli stessi problemi dell’anno scorso. Per questo è importante riuscire a trovare una soluzione che possa andare bene a tutti gli esponenti politici sull’estensione del Green Pass.
Il certificato verde, ormai è noto, è l’unico vero strumento valido per riuscire a contrastare la pandemia; l’alternativa sarebbe l’obbligo vaccinale, ma è un’ipotesi che ancora il governo cerca di scartare. Anche se, a ben vedere, le ultime discussioni hanno reso evidente che il confine tra un obbligo e l’altro è molto labile.
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Nel corso della riunione di governo con i sindacati, è infatti emerso un altro grande problema, il costo dei tamponi. Su questo tema però Mario Draghi è stato inflessibile; “le spese dei tamponi saranno a carico di chi non vuole vaccinarsi, non certo di tutti i cittadini” ha risposto il premier, mettendo in chiaro qual è la linea di governo sui no-vax.
Si cerca, insomma, di non incoraggiare l’uso dei tamponi a scapito della vaccinazione. Per ottenere il Green Pass, infatti, le strade sono tre al momento: previa certificazione che attesta la guarigione da Covid, tampone nelle 48 ore precedenti e la somministrazione del vaccino – ognuno con validità diverse ovviamente.
Si cerca, dunque, di convincere la popolazione ad effettuare il vaccino sembra ricorrere ad un vero e proprio obbligo. Anche per questo, nella stessa riunione, si è parlato anche dell’estensione del Green Pass, che dal 15 Ottobre sarà obbligatorio per tutte le categorie di lavoratori. Non più solamente i pubblici, come si pensava in un primo momento, ma anche i privati saranno soggetti al controllo.
Cosa succede, però, se il dipendente sarà sprovvisto di certificato? In un primo momento sarà allontanato dal luogo di lavoro e la sua assenza sarà ritenuta ingiustificata; dopo una serie di assenze scatterà però la multa – che potrà andare dai 400 fino ai 1000 euro. I sindacati hanno però insistito su un punto: il Green Pass non dev’essere motivo di licenziamento, scelta che per ora Mario Draghi sembra voler sostenere.