Si torna di nuovo sul tema Green Pass e la sua estensione; in questi giorni, infatti, avverrà l’incontro per capire come procedere con l’obbligo del certificato.
Arriva un’ulteriore stretta per il Green Pass, visto ormai come strumento necessario per contrastare la pandemia e – in una certa misura – anche i no-vax. Lo scopo, infatti, è riuscire ad evitare l’obbligo vaccinale pur assicurandosi che tutte le attività riprendano in totale sicurezza; si cerca, dunque, di scongiurare il rischio di nuove chiusure, dell’estensione dello smart working e la tanto discussa didattica a distanza.
Giovedì, infatti, si terrà la cabina di regia e sarà discussa l’estensione dell’obbligo del certificato per nuove categorie di lavoratori; una soluzione che il ministro Brunetta auspica da diverso tempo, parlando della volontà di riportare in ufficio l’85% dei dipendenti.
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Le prossime ore potrebbero essere decisive per l’estensione dell’obbligo del Green Pass, misura su cui si discute ormai da moltissimo tempo. Una misura auspicata da tempo dai ministri Brunetta e Speranza e ora sostenuta anche dal ministro Giorgetti, che ha parlato della necessità di una soluzione pragmatica come il Green Pass.
Al centro delle ultime riflessioni ci sono i lavoratori pubblici, quasi sicuramente interessati dal prossimo provvedimento discusso. E’ infatti necessario stringere su questa categoria, senz’altro imponente per numero di lavoratori, così che l’incubo della pandemia si possa cancellare il prima possibile.
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Si parla infatti di evitare lo slittamento dello smart working, visto come fragilità per l’economia del nostro paese. I dipendenti pubblici, dunque, dovrebbero affiancare nei prossimi giorni il personale scolastico nella corsa ai vaccini; la speranza è proprio che l’estensione del Green Pass possa aiutare gli indecisi a prendere finalmente una decisione.
Per quanto riguarda il fronte no vax, invece, si tenta di capire come muoversi proprio in queste ore. E’ chiaro ormai che lo Stato non abbia intenzione di calmierare i prezzi né i sindacati hanno intenzione di far ricadere le spese sui lavoratori. Si spera, di nuovo, che alla fine tutte le categorie possano procedere dunque con il vaccino; ridurre il costo dei tampini, infatti, rischierebbe di far menir meno l’incentivo a vaccinarsi e facilitare così lo zoccolo duro di chi non vuole sottoprsi al trattamento.
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