Diletta Leotta, un altro duro attacco per la giornalista sportiva: donne contro donne, la sfida continua ad essere aperta
E’ uno scontro a senso unico, senza fine, quello che vede protagoniste le giornaliste sportive Paola Ferrari e Diletta Leotta.
Paola, classe 1960, non è la prima volta che si schiera contro la giovane talentuosa. Troppe forme e poca professionalità, questo il succo delle polemiche della Ferrari nei confronti della Leotta. Mesi fa, quando Diletta era in vacanza in Turchia con l’ex Can Yaman, la Ferrari aveva già lanciato un duro colpo: “Ha riportato nel mondo del giornalismo sportivo l’immagine della Barbie che speravamo di avere cancellato“, così aveva lanciato la frecciata.
Insomma, secondo la giornalista, Diletta si dovrebbe sentire in colpa per la sua bellezza: ancora una volta sono le donne a schierarsi contro le donne e, ancora una volta, l’aspetto fisico prende il sopravvento oscurando il carisma. Del resto, perché si parla del suo fisico mozzafiato, ma mai della sua bravura? Non è forse questo l’errore di partenza, la trappola maschilista dove ricade anche Paola Ferrari con un’impronta troppo ‘all’antica’?
Ma vediamo nello specifico che cosa ha dichiarato questa volta contro la collega.
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Diletta Leotta attaccata ancora una volta da Paola Ferrari
“Tante giornaliste donne, evito i nomi, ci sguazzano, puntano sul vestito succinto, sull’ammiccamento e di calcio non sanno nulla“: così ha riaperto la polemica Paola Ferrari, ancora una volta puntando il dito nei confronti delle giovani donne in carriera come Diletta Leotta.
Anche oggi, in Italia, bellezza non può far rima con bravura? “Fanno male a tutta la categoria” secondo Paola Ferrari, il loro fisico ‘provocante’ sostituisce il resto. A far ancora più paura è il fatto che le critiche si animino da donna a donna, come se la bellezza dovesse diventare una condanna.
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Secondo la Ferrari è colpa di queste ‘donne con abiti succinti’ se la categoria delle giornaliste sportive non riesce ad arrivare ai piani alti, come per esempio la direzione di un giornale. Come se un abito potesse togliere qualche titolo di facciata, come se ‘bella’ fosse sinonimo di ‘barbie’ e, quindi, senza cervello, buona a niente.
Ma Diletta in tutto ciò? Sarà la volta buona che dirà la sua?