Negli ultimi giorni la situazione Covid è tornata a preoccupare non poco e tutta l’Europa, compresa l’Italia, ragionano sul da farsi.
In queste ore arriva un preoccupante allarme dall’OMS per quanto riguarda il Covid; sembra infatti che la campagna vaccinale – che ormai sappiamo essere l’arma più potente contro il virus – è rallentata notevolmente. Stando ai dati in possesso dall’Organizzazione mondiale della Sanità, in Europa le vaccinazioni sono diminuite del 14% nell’ultimo periodo.
La colpa è senz’altro della difficoltà per i cittadini di alcuni paesi di accedere alla vaccinazione, nonché la mancanza di alcuni paesi. Per questo oggi Hans Kluge lancia un appello a tutti i paese: evitare nazionalismi e aiutarsi a vicenda con le dosi dei vaccini.
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Covid, forte preoccupazione anche in Italia
Anche in Italia la situazione Covid è particolarmente preoccupante e a prendere parola è Nino Cartabellotta, il presidente della Fondazione Gimbe. Secondo i dati in suo possesso, la stagione estiva si è salvata solo e unicamente grazie al vaccino, ma ad oggi le cose sono in peggioramento.
A causa delle varianti, della possibilità che l’efficacia dei vaccini somministrati possa diminuire e tutti gli over 50 non ancora vaccinati – ad oggi circa 3 milioni e mezzo – la situazione potrebbe peggiorare pericolosamente. Tutto questo, infatti, si può facilmente tradurre in breve con un aumento delle ospedalizzazioni e le conseguenze sono piuttosto note ai cittadini.
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Ad oggi, infatti, si è cercato in tutti i modi di evitare nuove chiusure, dal momento che l’economia del paese è già stata provata da queste difficili scelte. “La copertura ottenuta con la campagna vaccinale ci consente di rischiare di più con le riaperture, ma tutte tutte le falle devono essere coperte” afferma Cartabellotta. Stando al presidente, infatti, è necessario arrivare in autunno più preparati a tutte le problematiche descritte, anche se per ora ha scongiurato l’ipotesi di chiusure drastiche come quelle avvenute nell’ultimo anno e mezzo.