Finalmente la Polizia è riuscita a mettere il punto alla questione Viterbo, dove molti si sono radunati abusivamente per un rave party.
Non si è trattato di un intervento semplice per la Polizia quello per il rave che in questi giorni si è tenuto a Viterbo, purtroppo, è continuato indisturbato per diversi giorni. In queste ore, però, i cittadini hanno finalmente il posto sgomberato e sono stati fatti i dovuti accertamenti; inoltre tutti i presenti alla festa abusiva sono stati fermati ed identificati.
Stando alle parole dell’associazione funzionari di polizia, Girolamo Laquaniti, non era possibile procedere con l’opzione sgombero da parte delle forze dell’ordine; il terreno e il numero di partecipanti costituivano un rischio e molti si sarebbero potuti ferire nel tentativo di mettere la parola fine al rave. Si è optato, dunque, per una soluzione più soft e le forze dell’ordine hanno presidiato le entrate e poi hanno identificato tutti quelli che abbandonavano la zona.
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Intervento della Polizia a Viterbo: il rave finalmente è finito
Nei giorni precedenti al 13 Agosto – data di inizio del rave – era stato diffuso un volantino su Telegram con tutte le info sulla festa abusiva che si è tenuta a Viterbo. Stando alle informazioni raccolte dalla Polizia Postale, il rave sarebbe dovuto andare avanti fino al 23 Agosto, nella totale trasgressione delle regole.
Ma non finisce qui, perché gli organizzatori hanno occupato un terreno di proprietà di un’azienda agricola; il proprietario afferma che i partecipanti hanno forzato il cancello, rubato gasolio e pezzi di trattori e provocato anche la morte di parte del bestiame.
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Una vicenda davvero surreale, che purtroppo la Polizia non ha potuto fermare con un intervento diretto. Hanno infatti dovuto aspettare che fossero i partecipanti a porre fine alla festa; e tutto sarebbe proseguito fino al 23 Agosto se non si fossero verificati degli incidenti mortali. Il rave, infatti, è proseguito indisturbato dopo la morte di Gianluca Santiago, ma alla notizia di un secondo ragazzo morto le cose sono cambiate.
Gli stessi organizzatori hanno diffuso il messaggio di fermare tutto e rispettare la morte dei ragazzi. Solo allora la Polizia ha potuto controllare i documenti di tutti quelli che, gradualmente, hanno abbandonato la zona. Fortunatamente sono tutti stati identificati e, inoltre, la Polizia Postale è al lavoro per scoprire l’identità degli organizzatori, che hanno organizzato tutto su Telegram.