La conduttrice DAZN si è dedicata ad un nuovo progetto, ma ha subito alimentato la grande polemica su Diletta Leotta che si avvicenda da giorni.
Non c’è proprio pace per Diletta Leotta, che in questi giorni finisce al centro delle polemiche a prescindere da quello che fa. Negli ultimi giorni, infatti, è stata aspramente criticata per la sua festa di compleanno, dove – da quanto appare nelle foto che circolano in rete – erano presenti alcune donne con dei paralume in testa.
Per la comunità web tutto questo è inaccettabile in quanto propone l’immagine di una donna-oggetto e si tratta di un grave passo indietro; soprattutto se si considera quanto le donne abbiano dovuto lottare per cercare di cancellare questa convinzione dalla mentalità comune. Secondo gli utenti, dunque, la Leotta si sarebbe dovuta rifiutare di promuovere una tale immagine, anche alla luce del fatto che lei stessa si è spesa – dall’Ariston – in un lungo discorso sull’immagine femminile.
In queste ore la critica si è alimentata in seguito ad un nuovo dettaglio sulla carriera della Leotta; la conduttrice ha accettato di prestare il volto per un progetto, e sembra proprio che faccia coppia con quanto accaduto al suo compleanno.
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E’ di nuovo polemica: bocciato il nuovo progetto della Leotta
Non c’è proprio modo di spegnere le polemiche attorno al nome di Diletta Leotta ed è probabile che continuerà ad alimentarsi a prescindere da quello che la ragazza deciderà di fare da oggi in poi. Alla conduttrice è stato chiesto di prendere parte alla rinascita di Postalmarket, la storica rivista che negli anni ’80 proponeva beni di consumo per corrispondenza.
La rivista tornerà infatti in edicola – e online – a partire da Settembre ed è stato chiesto alla Leotta di prestare il volto come covergirl per la prima nuova stampa della rivista. Inutile dire che anche questo ha scatenato le polemiche più feroci, che sembrano andare di pari passo con quanto vi abbiamo raccontato sul suo compleanno.
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Secondo gli utenti web, infatti, la rivista ai tempi aveva un ruolo molto particolare e proponeva l’immagine di una donna che ormai dovrebbe essere più che superato. Postalmarket è legato dunque ad una serie di stereotipi di genere che non dovrebbero in alcun modo essere assecondati.
E’ curioso, tra l’altro, che sia di nuovo la Leotta a legare il suo nome proprio a questo genere di critiche, anche se in questo caso non sarebbe la diretta responsabile. Avendo prestato il volto, però, è come se avesse accettato passivamente di contribuire a quell’immaginario ancora una volta.