Cristiana Ciacci, unica figlia di Little Tony e Giuliana Brugnoli, ha raccontato come la morte dei genitori abbia cambiato la sua vita.
Cristiana Ciacci è l’unica figlia nata dal matrimonio tra il mitico Little Tony e l’assistente di volo Giuliana Brugnoli. Lei però e nata nel 1974, quando i suoi genitori erano già separati e per questo è cresciuta sentendo l’assenza di entrambi. Se il papà era spesso impegnato con la sua carriera musicale, la mamma lo era altrettanto e Cristiana è stata cresciuta dai nonni e dalle tate.
“Sona nata quando avevano già divorziato. Erano due persone troppo libere ed insieme si sarebbero fatte del male. Gli ho rimproverato di non avermi fatto un fratello per farmi compagnia. Mia madre lavorava come hostess di lungo raggio quindi sono stata cresciuta da tate e nonne”, ha raccontato la Ciacci ad Oggi è un altro giorno.
Proprio per questo senso di solitudine Cristiana negli anni ha sviluppato un brutto disturbo alimentare che è stato causa di molte discussioni con suo padre: l’anoressia. Inoltre per lei è stato molto difficile affrontare la morte dei suoi genitori, soprattutto la madre.
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Cristiana pensava di avere tutto il tempo del mondo per poter recuperare un rapporto con sua madre ed invece Giuliana Brugnoli è morta troppo giovane e sua figlia ha dovuto arrendersi all’idea di averla persa per sempre: “La morte di mia madre mi ha gettata nello sconforto più totale. Pensavamo che quando fosse andata in pensione avremmo recuperato il tempo perso, ma poi si è ammalata e le hanno dato poco tempo di vita. È un rimpianto duro per me, ho provato tanta rabbia. Lei voleva morire, ma io l’ho costretta a curarsi e non è servito; ha anche provato a togliersi la vita. Lei era la calamita che mi teneva fissa al suolo. Sapevo che solo un figlio poteva tenermi attaccata alla vita e dopo poco è nato il mio primogenito”.
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Se la morte della madre l’ha distrutta, quella del padre nel 2013 le ha dato la forza per uscire da un momento lungo e difficile e superare l’anoressia: “Ho affrontato un momento difficile, ho sofferto di anoressia. Per papà le malattie vere erano solo quelle del fisico, quelle psicologiche erano tutte auto indotte. Per dodici anni sono andata dallo psicologo. Avevo già i miei figli, cercavo la forza in loro ma non riuscivo. Con la morte di mio padre, ho deciso di farmi forza e mi sono rivolta a un centro specializzato e ad una psicologa e ce l’abbiamo fatta. Altrimenti con me sarebbe morta tutta la mia famiglia”, ha raccontato.
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