Dalle più grandi aziende che si occupano di tecnologia arrivano importanti novità che però rischiano di ledere la privacy degli utenti.
Viviamo in un mondo difficile e si rende sempre più necessario che i controlli sugli utenti delle varie piattaforme siano scrupolosamente controllati. Nonostante questo, però, la privacy rimane uno dei punti fissi delle più importanti aziende che si occupano di tecnologia e piattaforme social.
E’ infatti importantissimo ricordare che il confine tra rispetto dei dati personali di un utente e la necessità di indagare per fermare alcuni fenomeni è sempre più labile. Basta, insomma, un attimo per cadere in errore e scatenare una vera e propria bufera. Proprio i leader di WhatsApp, che sulla privacy sono tornati più volte di recente, hanno preso la parola commentando gli ultimi eventi.
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Arriva un software per scansionare i dati degli utenti: è già polemica
Il tema della privacy è sempre molto delicato perché non è facile capire quando si monitora legittimamente per fermare alcune attività illegali – o deplorevoli – e quando invece si eccede. Questo punto è fondamentale per capire le preoccupazioni di Will Cathcart, il numero uno di WhatsApp.
Di recente, infatti, si è tornato a parlare di una piaga che ad oggi non è stata ancora estirpata, la pedopornografia. Nel tentativo di risolvere il problema, uno dei leader Apple ha annunciato di essere pronta a scansionare i dati degli utenti prima che questi finiscano sul Cloud; tutto per evitare, ovviamente, la diffusione dei contenuti sopra citati.
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Per quanto l’obiettivo sia legittimo – e per una buona causa ovviamente – è già polemica per i metodi utilizzati dalla casa dei prodotti con la mela. Will Cathcart, infatti, ha affermato che si tratta di una grave battuta d’arresto per la privacy degli utenti. Afferma, soprattutto, che non ha alcuna intenzione di applicare lo stesso sistema per WhatsApp.
Secondo Cathcart è necessario fornire agli utenti gli strumenti per denunciare il materiale e non ledere la loro privacy con tecniche invasive sui dati. Lo scorso anno, aggiunge il leader, WhatsApp è stata in grado di fermare moltissimi utenti che hanno condiviso contenuti pedopornografici proprio grazie alle segnalazioni di altri utenti; proprio per questo, secondo la sua opinione, non è necessario intervenire diversamente.
Nel suo recente intervento su Twitter ha inoltre aggiunto che il sistema architettato da Apple è rischioso perché la stessa azienda – o addirittura un governo – potrebbero sfruttare in modo decisamente più negativo il software. Secondo Cathcart è difficile sapere se un governo come la Cina deciderà di utilizzare il sistema indiscriminatamente e che in quel caso sarebbe difficile stabilire cosa sia illegale per loro e cosa no.