Gassmann è da sempre interessato nelle varie vicende civili, politiche e sociali del nostro paese e l’idea di entrare in politica è una possibilità concreta.
Qualche mese fa il nome di Alessandro Gassmann è tornato alla ribalta per una questione legata alle norme anticovid. Alcuni suoi vicini di casa stavano dando una festa violando palesemente le norme sugli assembramenti allora in vigore; lui pensò bene di fare un tweet al riguardo ponendosi la domanda se chiamare o no le Forze dell’Ordine.
L’attore si attirò le critiche di buona parte dell’opinione pubblica che sentenziò che doveva semplicemente farsi gli affarsi suoi. Ma d’altronde Gassmann si sa, è un appassionato twittatore e, a differenza di molti personaggi del suo ambiente, non evita di esporre le proprie opinioni politiche e sociali.
Così, durante una delle sue ultime interviste per il quotidiano La Stampa, gli è stato chiesto se nutra il desiderio di entrare un giorno in politica e lui ha risposto con convinzione. Ecco cosa ha detto l’attore romano sulla questione.
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Entrare in politica
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A dir la verità Alessandro Gassmann non disdegnerebbe affatto la possibilità di entrare in politica per riuscire a cambiare le cose, se non fosse per l’opposizione di sua moglie Sabrina. “Intraprendere la carriera politica? Sì, ci ho pensato. Non lo faccio perché mia moglie non vuole. Ha paura, sa che sono un tipo trasparente, anche troppo e teme che, facendo politica, potrei essere irretito da persone molto più scaltre di me. Però mi farebbe proprio piacere, ci sono tante cose che non mi piacciono e, da cittadino, sarei contento di provare a migliorarle”, ha spiegato
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Nonostante questa scelta, Gassmann non pensa che smetterà mai di parlare di politica e sottolineare tutte le cose che nel nostro sistema non funzionano; tuttavia sua moglie continua a cercare di mitigare il suo lato critico: “Quando si tratta di salute pubblica, diritti civili e cose che trovo ingiuste, dico e faccio quello che penso. È una fatica, so che spesso non dovrei farlo, mia moglie mi brontola per questo, ma ritengo che, quando le regole basilari del vivere comune vengono disattese, sia giusto non accettarlo, e farlo sapere”.