È stato molto importante per Matteo Berrettini avere accanto la sua fidanzata in un momento importante come quello di Wimbledon.
Di Matteo Berrettini si è parlato spesso nelle ultime settimane e non soltanto per il fatto che è stato il primo ed unico tennista italiano ad arrivare alla finale di Wimbledon, ma anche e soprattutto per il suo innegabile bell’aspetto, che ha fatto appassionare allo sport più di qualche signorina.
Berrettini però, che a causa di alcuni problemi muscolari insorti dopo Wimbledon non sarà alle Olimpiadi di Tokyo, è già fidanzato. Anche la sua ragazza, come lui, è una sportiva e gli è stata accanto in ogni momento di questa stressante finale.
La fortunata è la tennista croata Ajla Tomljanovic; con lei l’amore è nato grazie allo sport e Matteo ha raccontato qualcosa di più sulla loro vita privata in un’intervista per Il Corriere della Sera, rilasciata dopo la fatidica partita.
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Matteo Berrettini e Ajla Tomljanovic si sono conosciuti nel 2019 e, grazie alla complicità e alle passioni condivise, tra loro è scoppiata la scintilla. Poco tempo dopo è arrivato il Covid a sconvolgere i piani di tutti e la neo coppia ha colto l’occasione per sperimentare la convivenza: “È vero. Ho sperimentato la convivenza: tra alti e bassi, è stata un’esperienza molto intensa e molto bella. Ho capito che devo migliorare in tutti gli aspetti del rapporto con la mia ragazza e ho intensificato, a distanza, la relazione con i miei genitori. Tutti dettagli che mi sono serviti moltissimo anche nel tennis”, ha raccontato il tennista.
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La presenza di Ajila è stata importante per Matteo anche in tutto il percorso che lo ha fatto arrivare a Wimbledon e soprattutto lì, dove stava scrivendo la storia. Dopo giornate lunghe, piene di allenamenti e di stress, per uno sportivo è importante avere una persona amata vicina per ricaricarsi: “Ajla è stata fondamentale. La bolla di Wimbledon era molto restrittiva, per due settimane ho fatto hotel-circolo e circolo-hotel. Avere un affetto accanto, passare il poco tempo libero con la persona che ti è più cara, è decisivo. Da tennisti giramondo, non ci vediamo tutti i giorni: i tornei per noi sono un’occasione per stare insieme. Anche a Londra siamo entrati dentro la relazione a tutti gli effetti: durante Wimbledon abbiamo litigato, fatto pace, riso, discusso, scherzato. Non è facile. Però è importante”, ha spiegato.
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