Se la regina Elisabetta avesse davvero avuto qualcosa in contrario sul nome Lilibet Diana, siamo sicuri che si sarebbe fatta sentire.
Ricordate la famosa questione sul nome che si è aperta appena la secondogenita di Harry e Meghan è venuta al mondo? La povera Lilibet Diana era nata da poche ore e già era polemica sulla scelta dei suoi genitori. Tutti hanno accusato i duchi di Sussex di non aver chiesto il permesso della regina e anche se la voce è stata più volte smentita, il sospetto è rimasto.
Sembra però che la piccola verrà battezzata proprio come il fratello Archie a Windsor e dunque se Elisabetta avesse avuto qualcosa da ridire sarebbe già passata all’azione; forse in quell’occasione avremo anche la tanto agognata ed attesa prima fotografia di Lilibet.
D’altronde non è la prima volta che la regina fa valere il suo diritto di veto sui nomi dei membri della famiglia reale, come successe nel 1988 con la primogenita del figlio Andrea e di Sarah Fergunson.
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Un nome troppo “yuppie”
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Sarah Ferguson e il principe Andrea convolarono a nozze nel 1986 e due anni dopo la coppia mise al mondo la prima figlia, seguita nel 1990 dalla secondogenita. Oggi abbiamo imparato a conoscere le due giovani e indipendenti royals dai capelli rossi come Beatrice ed Eugenie, ma la verità è che la più grande avrebbe dovuto avere un altro nome nelle intenzioni dei suoi genitori. Il duca e la duchessa di York infatti avevano scelto per la bambina il nome di Annabel.
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Si dice che Elisabetta non gradì affatto la scelta e costrinse il figlio e la Ferguson a cambiarlo. Ai suoi reali orecchi il nome Annabel suonava troppi “yuppie” per essere dato ad un membro della famiglia reale. Letteralmente dal dizionario di Cambridge “yuppie” significa: “Una persona giovane che vive in città, guadagna molto e spende tutti i suoi soldi facendo cose alla moda e comprando beni costosi”. Un problema d’altri tempi; forse negli anni ’80 la regina avrebbe evitato anche nomi come Archie e Lilibet. Ma una buona monarchia deve stare al passo con i tempi.