Fedez, quando era ancora Federico: una stupidaggine che poteva costargli cara

Adesso è un padre di famiglia e si batte per i diritti civili, ma ecco chi era Fedez quando era solo Federico.

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Fedez – Fonte: Instagram

Oggi Fedez ha 32 anni, è un cantante di successo, ha una moglie famosissima ed è padre di due bambini, Leone e Vittoria. La sua vita è molto diversa dai tempi in cui iniziò a frequentare Chiara Ferragni e ad essere cambiato molto è anche lui.

Alcuni dolori del passato, nonostante le tracce che hanno lasciato, adesso per il rapper sono solo un lontano ricordo, ma Federico Leonardo Lucia non dimentica la sua infanzia difficile e l’adolescenza ribelle vissute nella periferia di Milano.

In un’intervista del 2017 rilasciata a Il Corriere della Sera, Fedez raccontò alcuni dettagli della sua vecchia vita, dal bullismo alle ragazzate insieme agli amici, fino al proprio riscatto dopo aver raggiunto la notorietà.

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Il passato di Fedez

 

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Fedez non ha mai fatto mistero di essere stato, durante l’infanzia, vittima di bullismo; spesso si è pensato che fosse per il suo peso, perché a quanto pare da bambino il cantante era un po’ paffutello. In realtà in questa confessione con Il Corriere della Sera, spiegò che il motivo non era tanto quello ma piuttosto l’ambiente in generale.

“Ero bullizzato, ma non per la grassezza, era il contesto. Casa mia era al confine tra Buccinasco e Corsico, leggendo un libro su Vallanzasca mi sono accorto che metà dei miei compagni di classe avevano cognomi poco raccomandabili. A quei tempi c’erano mode da seguire e io non le seguivo. Giocare a calcio, truccare il motorino, ascoltare certa musica. Sono tornato spesso a casa senza scarpe”, spiegò.

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Se alle medie la situazione per Fedez non fu facile, le cose migliorarono crescendo, anche se iniziò a frequentare ambienti poco raccomandabili e incappò in alcune stupidaggini giovanili, come detenere illegalmente una pistola: “Erano gli anni delle superiori e frequentavo il collettivo Il Muretto, centro del rap milanese, una comunità multietnica. Eravamo offuscati dall’opulenza che non potevamo avere. Alcuni derubavano i giovani ricchi. Il padre di un mio amico era appena uscito dalla prigione, dopo essersi fatto 30 anni, e veniva in giro con noi. Ogni tanto, dato che temeva di essere fermato, ci dava la sua pistola per tenergliela. Io nella mia sconsideratezza la mettevo nello zaino. Una roba che oggi mi dico coglione…”.

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