Aveva poco più che vent’anni Maria Grazia Cucinotta quando subì un tentativo di violenza.

Maria Grazia Cucinotta è nata a Messina, ma dopo il diploma si è trasferita a Milano in cerca della propria strada, nel tentativo di realizzare il proprio sogno di entrare nel mondo dello spettacolo. Per lei il cambio di vita è stato drastico e si è trovata improvvisamente da sola in una grande città, con tutti i rischi del caso.
Ed infatti, come accade a molte donne, la Cucinotta ha subito un tentativo di violenza. Proprio in quegli anni infatti l’attrice fu protagonista di un brutto episodio a cui riuscì a sfuggire. Oggi, in virtù di quell’esperienza, è a capo di Vite Senza Paura, un’associazione che lotta contro la violenza di genere e aiuta le vittime di abusi.
Recentemente, durante un’intervista insieme al marito per il programma L’ora solare, Maria Grazia è tornata a parlare di questo evento della sua gioventù, ricordando i dettagli della storia e come si sentì in seguito.
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“Ero in tuta”
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All’epoca dei fatti la Cucinotta era appena ventenne e venne sorpresa dal proprio aggressore per strada; per un colpo di fortuna l’uomo scivolò e lei riuscì a scappare. L’attrice ancora oggi ritiene che siano state le costanti preghiere di sua madre a salvarla. “Io dico sempre che sono le preghiere di mia madre che non ha mai smesso di pregare per me da quando ero andata via. Si è trattato davvero di un angelo, perché l’aggressore è scivolato mentre mi strattonava sul marmo e io sono riuscita a infilarmi nell’ascensore e salire sul piano. Lui voleva anche sfondare la porta. La paura mi è rimasta dentro le ossa”, ha raccontato.
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La giovane Maria Grazia, passato lo spavento, andò subito a denunciare l’accaduto alle Forse dell’Ordine, ma non si sentì affatto compresa e protetta, ma anzi quasi colpevole dell’accaduto; questo infatit è il motivo per cui molte donne dopo le aggressioni non denunciano nemmeno. “Mi sono quasi sentita accusata di essere stata io, in qualche modo, a provocare quel gesto violento. L’insinuazione, nemmeno tanta velata, è stata: sei un tipo mediterraneo, sei provocante. Ero vestita in tuta. Ma anche se una donna viene aggredita mentre va in giro in minigonna è inaccettabile un atteggiamento del genere”, ha spiegato.