A causa del bullismo Antonello Venditti quando era ancora un ragazzo ha pensato più volte al suicidio. Ecco il racconto del cantante.
Molti artisti e personaggi del nostro mondo dello spettacolo hanno alle spalle una storia dura, delle sofferenze che li hanno spinti a ricercare un modo di sfogarsi e che gli hanno dato la forza per emergere dalla massa. Uno di questi è Antonello Venditti.
Recentemente, in occasione della discussione pubblica che si sta svolgendo intorno al noto Ddl Zan, il cantante ha spiegato perché sostiene questo tipo di legge e lo ha fatto portando ad esempio un momento difficile della sua vita.
Antonello Venditti ha affidato al quotidiano La Stampa la sua confessione, rivelando un’adolescenza complicata segnata dal bullismo e le prese in giro; la sofferenza era tale che il cantante aveva anche più volte pensato di togliersi la vita.
LEGGI ANCHE >> Diletta Leotta, l’affronto a Can Yaman: le immagini non lasciano dubbi
Il dolore di Venditti
Ver esta publicación en Instagram
Durante l’intervista Venditti ha confidato il suo dolore, spiegando però che proprio da quello è nata la sua musica e la carica per diventare chi è oggi: “Sono stato un adolescente molto solo, bullizzato fino a 16 anni. Ero talmente complesso e complessato che ho rischiato il suicidio molte volte. Le canzoni sono nate da quel dolore. Adesso ho conquistato tante cose nella mia vita, per esempio una certa sicurezza psicologica e spirituale, ma in fondo sono sempre lo stesso”, ha spiegato.
LEGGI ANCHE >> “Esperienza folle”: GF Vip, la confessione dell’ex inquilino
Approfondendo sul quel periodo terribile della propria vita, Venditti ha mostrato cosa ci fosse dietro quei pensieri suicidi che gli balenavano per la mente quando era ragazzino e come si possano combattere: “Volevo morire. Devi essere una persona molto forte dentro, credere in te stesso e in quello che sei; io sono convinto che solo i giusti si suicidano, quelli che hanno ragione. I colpevoli sono più furbi: magari tentano il suicidio ma sopravvivono. A volte basta una parola per continuare a vivere. Ecco perché c’è bisogno di amici, di una società che si interessi di te anche se sei piccolo. Ci vorrebbe un amico, sempre”, ha spiegato.
Proprio per questa sua esperienza di vita Antonello Venditti si è detto del tutto favorevole al Ddl Zan: “Non ho bisogno di sottoscrivere il decreto Zan perchè lo ho dentro. Nel mio profondo sono un anarchico e non ho bisogno di regole. Ma mi rendo conto che in questi tempi confusi c’è bisogno di atti formali che ribadiscano la civiltà. Mi sembra così normale che mi pare assurdo doverlo scrivere in una legge”, ha dichiarato.