Mentre si discute dell’efficacia dei vaccini contro la Variante Delta, quest’ultima minaccia il ritorno a scuola e si cercano già nuovi provvedimenti.
Nelle ultime settimane si è discusso a lungo dei provvedimenti da prendere contro la minaccia della Variante Delta, per cui i vaccini risultano efficaci solo la seconda dose. Nonostante la curva dei contagi stia proseguendo la sua discesa, ci sono ancora determinati settori, come l’istruzione, su cui è decisivo fare il punto della situazione.
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La scuola al centro dei nuovi monitoraggi sulla Variante Delta
Sulla questione Variante Delta è intervenuto in queste ore il Generale Figliuolo, rassicurando la popolazione sulla percentuale di vaccinati previsti per l’autunno; stando alle sue parole, infatti, entro il 30 di settembre circa l’80% della popolazione avrà ricevuto entrambi le dosi e potrà dirsi immunizzata contro il Covid. Si tratta di un dato importante, dal momento che si ha la possibilità di essere protetto dalla Variante Delta solo se il soggetto ha ricevuto entrambe le dosi del vaccino.
Nelle stesse ore in cui Figliuolo pronuncia queste parole, però, un altro dato allarmante preoccupa la popolazione. A parlarne è il Cts, che avvisa sul pericolo che si corre a settembre con la riapertura delle scuole. In particolare Agostino Miozzo, ex coordinatore del Cts, lancia un allarme e sottolinea che al momento i ragazzi fino a 12 anni non sono previsti dalla tabella di marcia per i vaccini e che, con il rientro a scuola, potrebbero aumentare i contagi.
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Stando alle parole dell’ex coordinatore, è importante procedere come l’anno scolastico che i ragazzi si sono lasciati alle spalle, con controlli stringenti all’ingresso e tracciamento costante. Sottolinea inoltre la necessità di pensare subito ad un piano, perché “settembre è domani” e al momento è attraverso i ragazzi che la Variante Delta potrebbe diffondersi maggiormente.