Si aggiunge un nuovo clamoroso tassello al giallo della piccola Denise Pipitone: arrivata la conferma di un testimone del caso.
Sono trascorsi quasi 17 anni dal rapimento della piccola Denise Pipitone, all’esterno della propria abitazione, nel paesino di Mazara del Vallo. Un giallo che ancora oggi non ha trovato alcuna soluzione, alcun colpevole ma soprattutto resta un mistero il destino della piccola che, al momento della sparizione, aveva solo quattro anni. In questo lungo periodo la mamma della bambina, Piera Maggio, non si è mai arresa.
Negli ultimi mesi la speranza si è riaccesa dopo l’annuncio della televisione russa circa il ritrovamento di una ragazza che sosteneva di essere la piccola Denise. Una notizia che si è rivelata poi priva di fondamento, ma che ha costretto la Procura a proseguire nelle indagini.
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In queste settimane, sulla lista dei possibili colpevoli è finita nuovamente Anna Corona, prima moglie del padre di Denise e madre della sua sorellastra. All’epoca dei fatti la donna è stata interrogata ed ha dichiarato di trovarsi a lavoro nel giorno della sparizione della bambina. In queste ore però ad aver aumentato i dubbi sul caso è stata la rivelazione di un supertestimone.
Denise Pipitone, il nuovo retroscena sul giorno del rapimento
Novità importanti sul caso di Mazara del Vallo sono arrivate nel corso della trasmissione Ore14, in onda su Rai 2 e con Milo Infante alla conduzione. Secondo quanto riportato dalla redazione, ad aver regalato un colpo di scena sono state le parole di un supertestimone che non ha però mai avuto alcun contatto prima con le indagini. L’uomo, convinto dagli ultimi sviluppi, avrebbe rivelato agli inquirenti di aver visto la piccola Denise presso l’Hotel Ruggiero II nel giorno della sua scomparsa.
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Di seguito uno stralcio del racconto: “Un altro clamoroso colpo di scena. Un supertestimone, che afferma di aver visto il 1 settembre del 2004 la piccola Denise all’Hotel Riggero II, è stato convocato in Procura”. La nota struttura alberghiera è quella in cui lavorava proprio Anna Corona nel periodo della sparizione della bambina. La stessa trasmissione ha comunque sottolineato che la storia è tutta da confermare in quanto non ci sono ulteriori prove della presenza della piccola sul luogo.
Saranno fatte sicuramente delle ulteriori indagini per capire se c’è qualcosa di vero dietro la testimonianza dell’uomo, raccolta anche dalla Procura di Marsala. Nel caso in cui queste rivelazioni dovessero non avere fondamento, l’uomo potrebbe essere accusato di false dichiarazioni.