WhatsApp, occhio alla pesante truffa sul Green Pass: utenti in allarme

Il Green Passsarà uno strumento utile per riuscire a tornare poco alla volta alla normalità, ma in giro c’è già chi si approfitta della situazione con truffe di ogni tipo.

Whatsapp
Il logo di Whatsapp (GettyImages)

Grazie al Green Pass molti italiani quest’anno potranno concedersi una piccola fuga dalla quotidianità, ma di questo desiderio c’è già chi si approfitta tramite delle truffe che passano per whatsapp – la famosa app di messaggistica. Vediamo come evitare di essere raggirati.

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Truffa sul Green Passa: occhio a WhatsApp

Green Pass
Green Pass digitale (Screenshot)

Dal 1° Luglio sarà possibile viaggiare sul territorio europeo grazie al Green Pass – documento riconosciuto dalla comunità europea. Sarà, dunque, uno strumento utilissimo in un momento così delicato e l’attesa è tantissima per tutti i vaccinati. Il Ministero, infatti, mette a disposizione il certificato dopo circa 15 giorni dalla somministrazione della seconda dose, avvisando l’interessato con un SMS.

Attenzione, però, al messaggio che si riceve, perché in queste ore sono emerse prove di gravi truffe ai danni degli utenti proprio tramite messaggio. Utilizzando un sito molto simile a quello della Regione interessata – almeno per un occhio distratto – il mittente è in grado di rubare dati personali e mettere in pericolo anche il numero di telefono del destinatario – prosciugandogli il credito tramite abbonamenti fasulli.

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Tuttavia è possibile evitare la truffa facendo attenzione a dettagli molto semplici: i truffatori infatti sfruttano Whatsapp per inviare il messaggio fasullo, mentre il Ministero utilizza il sistema di SMS e non l’app di messaggistica. Inoltre è importante verificare che il messaggio faccia riferimento esattamente al Ministero della Salute. Per coloro che, invece, riceveranno il certificato via e-mail è importante verificare che questa arrivi da noreply.digitalcovidcertificate@sogei.it e che, di nuovo, si faccia esplicitamente riferimento al Ministero.

La soluzione migliore, in ogni caso, è evitare di cliccare su alcun link arrivato per messaggio o posta elettronica e fare tutto manualmente; sarebbe preferibile, infatti, che l’utente si rechi, tramite browser, da solo sul sito della regione e inserisca i dati manualmente. Se il messaggio ricevuto è autentico, il codice corrisponderà e sarà possibile scaricare il certificato. In caso contrario avranno solamente perso tempo e non saranno stati truffati.

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