Rudy Zerbi, il dramma sfiorato: “Le infermiere piangevano”

Il noto Rudy Zerbi ha 4 figli avuti da tre diverse compagne, ma la nascita dell’ultimo è stata un’esperienza difficile.

Rudy Zerbi figlio prematuro
Rudy Zerbi e il figlio Leo da piccolo – Fonte: Instagram

Rudy Zerbi ha avuto una vita sentimentale molto movimentata in questi anni tanto che oggi ha quattro figli avuti da tre diverse compagne. I primi due bambini il produttore li ha avuti dall’ex moglie Simona; in seguito è stato legato per un periodo alla nipote di Gianni Morandi, Carlotta Miti e con lei ha messo al mondo il suo terzo figlio, Edoardo.

Attualmente Zerbi è impegnato con una donna di origini argentine, Maria Soledad Temporini, con cui sta dal 2012; lei fa l’architetto ed è più giovane di Rudy di sette anni. La coppia ha dato alla luce nel gennaio 2015 il quarto bambino del produttore, Leo. Anche se oggi il piccolo è perfettamente in salute, il parto non è stato facile e i genitori hanno temuto per la sua vita.

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Un parto prematuro

 

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Rudy Zerbi era occupato sul lavoro ed aveva il cellulare staccato, quando la sua compagna ha cominciato ad accusare dei malori ed è accorsa all’ospedale; durante un’intervista a cuore aperto il produttore ha raccontato il dramma di quei momenti. “Leo, il mio ultimo figlio è nato dieci mesi fa. Al settimo mese Maria, la mia compagna, ha avuto un distacco totale della placenta mentre era a casa da sola. Io ero in studio, con il telefono staccato. Gli assistenti hanno cominciato a farmi cenno di uscire, ma io dicevo: un attimo, abbiamo quasi finito. È dovuto venire il produttore a prendermi per un braccio”, ha spiegato.

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Quando finalmente Rudy è arrivato in ospedale la situazione era già critica e sia Maria che il bambino rischiavano di perdere la vita: “Quando sono arrivato all’ospedale le infermiere piangevano:stavano morendo sia Maria sia Leo”. Una volta superato il momento del parto però i problemi non sono finiti, perché Leo era nato prematuro ed aveva bisogno di macchinari ed assistenza speciale che in quel momento non erano disponibili.

“L’hanno fatto nascere in corridoio ma dopo aveva bisogno di cure speciali e solo pochi ospedali a Roma hanno le incubatrici per i prematuri gravi. Quel giorno erano tutte piene. Così ci hanno mandati al Casilino, un ospedale di periferia. Lì mi sono reso conto che, nell’emergenza, chi fa la differenza sono proprio gli infermieri”, ha spiegato Zerbi.

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