Fedez ha ricevuto una lettera da una delle figurati presenti nel videoclip “Mille”. A quanto pare non tutto è andato secondo i piani. Il racconto.
“Mille” è uscita solo da pochi giorni, lo scorso 11 giugno, eppure è già un tormentone. Il singolo di Fedez, Achille Lauro e Orietta Berti ha tutte le carte in tavola per diventare “la canzone dell’estate“: il videoclip ha già raggiunto 2.041.821 visualizzazioni e il numero cresce di ora in ora. I fan sono rimasti colpiti da questa esplosione di colori e paillettes, dall’atmosfera anni ’60. Ma c’è anche qualcuno che non è rimasto così entusiasta: la Drag Queen Paola Penelope, comparsa tra i figuranti nel videoclip. La Penelope ha mandato una lettera a Fedez, in cui denuncia di aver passato un’esperienza da “incubo“ sul set di “Mille”.
La lettera della Drag Queen a Fedez
“Caro Fedez, credo tu debba sapere cosa è accaduto durante la tua assenza, così da decidere con chi lavorare in futuro“, così inizia il racconto di Paola Penelope, impegnata nelle riprese. “Quando ho ricevuto la chiamata ero felicissima che un cantante famoso, e che ultimamente si è molto speso per la comunità LGBT, avesse pensato di utilizzare delle Drag Queen in un grande progetto – ha scritto -. Non solo per dare colore, ma anche per l’aspetto sociale che rappresentiamo e che spesso viene dimenticato. Devo dirlo fuori dai denti: sono stati due giorni di lavoro da incubo!“.
La Drag Queen, convocata insieme a una sua collega, ha lamentato di essere stata messa in un “angolino”: “Il primo giorno le drag queen sono state convocate alle ore 12:00. Alle 19:00 io ho girato una scena con Achille Lauro e alle 20:00, insieme alla mia collega, una scena corale in cui dal centro siamo state passate alle estremità“. Lo stesso trattamento è stato riservato alle due artiste il giorno seguente. Ma non è stato questo a ferire maggiormente Paola Penelope. “Allo stop della scena, sentiamo l’aiuto regista dire al megafono: ‘Dite alle trans di mettersi all’ombra‘– ha scritto nella lettera indirizzata a Fedez -. La mia reazione, ovviamente, è stata tempestiva ed ho pensato di andare a casa. Intendiamoci, essere chiamata ‘trans’ non è un’offesa, anzi. Ma lì ho avuto la certezza che la regia non avesse la consapevolezza della figura della Drag Queen e che la nostra presenza non avesse alcun senso“. Secondo la Drag Queen, questa è una sconfitta per la comunità LGBT e i suoi sostenitori: “Ecco il valore aggiunto: il valore del nulla. E probabilmente fare i fighi per aver messo due drag queen in “controluce” in un video che in estate vedranno 60/90 milioni di persone”.
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Infine ha invitato il rapper a scegliere meglio i suoi collaboratori: “Questa è la triste storia della mia esperienza nel tuo video, caro Fedez. La racconto a te e a tutti quelli che la leggeranno solo per ricordare che per difendere i diritti di un’enorme comunità, come quella LGBT, non basta esporsi pubblicamente in tv. Bisogna farlo ogni giorno, anche nel quotidiano, anche scegliendo uno staff che ci rappresenti“. Fedez le risponderà? Dopo quello che è accaduto dal Primo Maggio in poi, difficile che lasci l’episodio in un cassetto.