Il Ministero della Salute e il Cts cambiano rotta sull’impiego di Astrazeneca e Johnson&Johnson: gli under 60 faranno il richiamo con un altro vaccino.
La morte della giovane Camilla Canepa, avvenuto per trombosi dopo la somministrazione di Astrazeneca, ha scatenato polemiche a non finire, spingendo il Ministero della Salute, in accordo con il Cts, a rivedere le regole d’impiego del vaccino anglo-svedese. Stesso discorso vale per il vaccino monodose Johnson&Johnson.
A questo punto per gli italiani avere un quadro chiaro e soprattutto rassicurante sulla campagna vaccinale diventa sempre più complicato. Situazione che mette a rischio gli obiettivi prefissati dal commissario all’emergenza Figliulo.
Con la circolare ministeriale di ieri, aggiornata in base al parere del Comitato tecnico scientifico, si è decido che il vaccino Vaxzevria di AstraZeneca “viene somministrato solo a persone di età uguale o superiore ai 60 anni (ciclo completo)”.
Poi la circolare affronta un’altra questione spinosa. Ci sono circa 900 mila gli italiani sotto i 60 anni che hanno ricevuto la prima dose del vaccino anglo-svedese. Per loro “il ciclo deve essere completato con una seconda dose di vaccino a mRNA (Comirnaty o Moderna), da somministrare ad una distanza di 8-12 settimane dalla prima dose”.
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Se i dubbi e le paure su Astrazeneca sono lontani dal diradarsi, le cose non vanno meglio per quanto riguarda il Johnson&Johnson. Per il vaccino monodose con “struttura” analoga all’AstraZeneca, il Cts spiega che i dati, al momento, “non permettono di trarre valutazioni conclusive rispetto al rapporto beneficio/rischio”.
Per questo motivo “il vaccino Janssen viene raccomandato, anche alla luce di quanto definito dalla Cts di Aifa, per soggetti di età superiore ai 60 anni”. In oltre, in caso di “specifiche situazioni in cui siano evidenti le condizioni di vantaggio della singola somministrazione ed in assenza di altre opzioni, il vaccino Janssen andrebbe preferenzialmente utilizzato, previo parere del Comitato etico territorialmente competente”.
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Difronte a questo ulteriore cambio di rotta la Regione Piemonte e la Regione Liguria hanno deciso di sospendere in via precauzionale anche la somministrazione del Johnson&Johnson agli under 60. L’azienda sanitaria ligure, visto il verbale emesso ieri dal CTS, “ha immediatamente inviato a tutte le Aziende sociosanitarie e ospedali della Liguria l’indicazione per l’impiego del vaccino Johnson esclusivamente nei soggetti di età superiore a 60 anni”, si legge nella nota ufficiale. Le persone under 60 per le quali era prevista la somministrazione del vaccino Johnson saranno vaccinate con un siero mRNA.
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