Scoppia l’ennesimo scandalo che coinvolge gli utenti di Whatsapp: arriva il ban immediato, l’accusa è quella di pirateria informatica.
Continuano gli scandali e le polemiche che in questi mesi stanno travolgendo Whatsapp. La più grande piattaforma di messaggistica istantanea del mondo infatti sta fronteggiando un calo del numero di utenti senza precedenti. Le nuove regole sulla privacy infatti hanno spaventato decine di migliaia di persone, che sono passate alla concorrenza. Ora un nuovo scandalo colpisce la piattaforma: stavolta l’argomento al centro del dibattito è la pirateria informatica.
Un tribunale indiano ha imposto all’applicazione di bannare in maniera permanente alcuni utenti che condividevano materiale piratato. La sentenza arriva dopo la denuncia presentata da una casa di produzione indiana, la Zee Entertainment Enterprises. I vertici dell’azienda infatti avevano scoperto che uno dei loro prodotti stava circolando illegalmente sia su Whatsapp che su altre piattaforme, come Telegram.
LEGGI ANCHE >>> Aurora dei The Jackal denuncia: “Mi hanno cacciata perché donna”
Whatsapp, utenti bannati per pirateria: scatta un precedente clamoroso
La notizia del ban imposto da un tribunale indiano contro alcuni utenti di Whatsapp accusati di pirateria ha fatto il giro del web. Il fenomeno della distribuzione illegale di prodotti coperti dal diritto d’autore infatti è sempre più vasto e, secondo alcuni esperti, ormai fuori controllo. Per questo motivo il giudice Sanjeev Narula, che ha firmato la sentenza, ha anche imposto all’applicazione di bannare tutti gli utenti che condivideranno materiali piratati in futuro.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Damiano dei Maneskin rubacuori: occhio Giorgia, l’altra ha perso la testa
La notizia stabilisce un precedente davvero clamoroso nel contrasto alla diffusione di materiali piratati. Sulla scia di quanto successo in India, infatti, altri paesi potrebbero decidere di applicare le stesse sanzioni all’interno delle proprie giurisdizioni. In Europa però la crittografia end-to-end e la disciplina della privacy, o GDPR, rischiano di rendere questo meccanismo di tutela completamente inefficace. Per questo motivo è possibile che Whatsapp inserisca dei filtri sul tipo di materiale che si può condividere sulla piattaforma.