La carriera di Vera Gemma si è sviluppata in modo tutt’altro che scontato, con alcuni mestieri che non vi aspettereste.
Vera Gemma, una delle ex concorrenti di questa ultima edizione de L’Isola dei Famosi sarà ospite di Silvia Toffanin durante la puntata del 22 maggio di Verissimo. Probabilmente Vera parlerà del suo percorso all’interno del reality non privo di problemi e critiche e segnato dall’esclusione da parte degli altri naufraghi.
Ma molto probabilmente la figlia di Giuliano Gemma racconterà anche qualcosa del suo passato. Vera ha iniziato a recitare accompagnando il padre sul set fin da bambina. Crescendo però, oltre alla sua personale carriera nel mondo dello spettacolo, ha deciso di sperimentare nuove strade.
Prima si è trasferita in America dedicandosi per qualche anno ad un lavoro molto particolare. In seguito ha lavorato per un periodo nel mondo del circo, una passione riscoperta dopo la morte di suo padre. Vediamo il suo sfaccettato percorso professionale che ha raccontato a Diva&Donna.
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Le esperienze in America e il circo
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Gli anni a Los Angeles sono un periodo che Vera Gemma definisce “tra i più felici” della sua vita. L’attrice capitò lì per caso nel tentativo di conoscere Quentin Tarantino, ma si innamorò della città e decise di rimanervi. Per mantenersi non cercò lavoro ad Hollywood, ma qualcosa di molto più trasgressivo:“Invece di inseguire il sogno di diventare una star di Hollywood volevo diventare la star degli Strip Club, perché io amavo i film tipo Carlito’s Way. Una sera andai nel locale di striptease più famoso, il Body Shop, feci le audizioni e iniziai a lavorare il giorno stesso. Guadagnavo tra gli 800 e i 1200 dollari al giorno. Ho lavorato anche in altri locali, ero diventata forte ed era una sfida perché avevo quasi 40 anni”.
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Vera Gemma smise di fare la spogliarellista quando rimase incinta di suo figlio. Anni dopo però, nel 2013, l’attrice ha dato una nuova svolta professionale alla propria vita e lo ha fatto soprattutto per amore:“Il circo l’avevo vissuto sin da piccola con mio padre perché lo amavamo entrambi moltissimo. Poi mi sono riavvicinata, facendo un documentario e mi sono innamorata di un domatore. Facevo un numero, la domatrice in gabbia con tigri e leoni. Sono stata in tour tra Russia, Ucraina e Bielorussia ed è stato bellissimo. La storia con il domatore e la mia vita itinerante nel circo è durata sei anni”.