Vladimir Luxuria ha sofferto parecchio: si è scontrata con il mondo

Nel suo percorso di presa di coscienza della propria identità Vladimir Luxuria ha dovuto affrontare diverse difficoltà.

Vladimir Luxuria
Vladimir Luxuria – Fonte: Instagram

Indipendentemente dallo schieramento politico di appartenenza, bisogna riconoscere a Vladimir Luxuria un percorso difficile e particolare. La sua è una storia potente, Vladimir infatti è la prima persona trasgender ad essere eletta al parlamento di uno Stato europeo.

Come tutti sappiamo, Luxuria oltre ad una politica è anche un personaggio televisivo, una scrittrice, un’attrice ed un’attivista; la sua personalità è sfaccettata e i suoi talenti sono molti, ma chi era prima di essere Vladimir Luxuria?

Vladimir Luxuria nasce a Foggia nel 1965 come Wladimiro Guadagno e fin da piccola sente di essere diversa dagli altri bambini, di non rispecchiarsi nello stereotipo del “maschietto”. La presa di coscienza di se stessa e l’impatto con il resto del mondo è stato un momento di grande sofferenza per lei, che ne ha parlato recentemente in un’intervista con Serena Bortone ad Oggi è un altro giorno.

LEGGI ANCHE >> Rosalinda Cannavò e le confessioni bollenti su Zenga: “Ci piace farlo così”

Umiliazioni e momenti difficili

Durante  l’ospitata televisiva, Luxuria ha parlato un po’ di tutta la sua vita e ha anche raccontato il bambino che era:“Ero un bambino che amava gli animali ed ero anche molto creativo, ma ad un certo punto della mia vita mi sono accorta che ero diversa dai bambini della mia età. Non mi interessava il calcio e invece ero attratta da tutto ciò che faceva parte del mondo femminile. Quando lo esternavo però, mi facevano capire che era sbagliato. Mi sforzavo di fare il maschietto, ma quando ero nella mia cameretta, mi liberavo e mi mettevo un vestitino di mia sorella”.

LEGGI ANCHE >> Maria De Filippi e un passato tra alcool e religione: la verità è emersa solo ora

Vladimir si rese ben presto conto di sentirsi in realtà una femmina, ma ci mise del tempo ad accettarlo, influenzato da un ambiente che non vedeva di buon occhio i suoi gusti; crescendo tentò di farsi piacere le ragazze ed ebbe delle fidanzate, ma reprimere la sua femminilità non servì a niente. “Facevo star male i miei genitori, ma se non avessi scelto me stessa sarei diventata una persona depressa. Ho iniziato il percorso da sola, ma poi le persone hanno iniziato ad avvicinarsi”, ha spiegato.

Affrontare questa consapevolezza negli anni dell’adolescenza non fu di certo semplice e Vladimir dovette sopportare offese ed umiliazioni anche a scuola; la svolta arrivò con il trasferimento a Roma per gli studi universitari: “Trovavo brutte offese scritte sul libro, mi facevano la pipì nelle scarpe o mi scrivevano cose sul muro. Gli insegnanti facevano finta di niente. Una supplente mi ha umiliato chiedendomi davanti a tutti se mi piacevano i maschietti, io ho risposto di sì e lei mi ha bacchettato la mano. Poi sono arrivata a Roma e ho trovato tante persone come me e i Pride colorati degli anni 2000”

Gestione cookie