“Notti interrotte dal dolore”: la fidanzata di Damiano David, un racconto terribile

La modella Giorgia Soleri, fidanzata con Damiano David, ha condiviso un racconto terribile che la riguarda: “Notti interrotte dal dolore”.

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La modella Giorgia Soleri (Instagram)

Spunta una confessione davvero intima di Giorgia Soleri, la modella e influencer fidanzata con il frontman dei Maneskin Damiano David. La giovane infatti qualche mese fa aveva raccontato una parte della sua vita che ha tenuto nascosto per lungo tempo. Con alcune storie su Instagram la Soleri ha raccontato di soffrire di una patologia cronica che si chiama vulvodinia.

Il racconto della modella e influencer è molto lungo, dettagliato e trasmette con forza tutte le sofferenze subite in passato. Ci sono voluti anni per raggiungere una diagnosi, e prima di arrivarci ha dovuto convivere in silenzio con una patologia debilitante. Per molto tempo ha convissuto con un forte dolore che non le permetteva di fare molte cose, alcune banali come indossare intimo colorato.

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La fidanzata di Damiano David racconta la sua malattia: “Ho scoperto di non essere sola”

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La modella Giorgia Soleri (Instagram)

In una serie di storie su Instagram Giorgia Soleri ha raccontato la sua esperienza con la vulvodinia. Si tratta di una malattia cronica, caratterizzata da dolori e fastidi negli organi genitali femminili. Alla base di questo dolore non ci sono ferite visibili, ma solo un generico arrossamento. Per questo motivo spesso non si arriva ad una diagnosi se non dopo grande insistenza. Questo rallenta l’accesso alla terapia, danneggiando lo stile di vita delle persone che ne soffrono.

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La fidanzata di Damiano David ha raccontato proprio i sacrifici e le rinunce che ha dovuto fare prima di ottenere una diagnosi che ha definito “liberatoria“. In più occasioni infatti la modella è finita in ospedale, dovendo cambiare le sue abitudini di vita per via del dolore. Il giudizio delle persone, che la accusavano di fingere i sintomi per attirare l’attenzione, non migliorava certo la situazione. Ora però la giovane ha dato un nome alla sua malattia e chiude il suo racconto dicendo: “Un mostro, quando lo guardi in faccia, fa meno paura. E io posso tutto“.

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