E’ il 17 maggio la data da segnare in rosso sul calendario. Draghi è in procinto di decidere sul coprifuoco. Ecco le novità
La data da segnare in rosso nel calendario è lunedì 17 maggio, giorno nel quale Draghi si siederà al tavolo con le forze politiche per discutere sul coprifuoco.
Decisione dunque imminente in Italia, mentre in Europa gli altri paesi hanno già deciso per una linea ancora dura. Nel dettaglio, la Francia sposterà il coprifuoco previsto attualmente per le 19, per le 21. Mentre la Germania lo allungherà di un’ora e sarà previsto per le 22.
Draghi sta osservando come si muovono lentamente gli altri paesi e la stessa linea dovrebbe essere adottata anche dall’Italia. Nonostante le forze politiche premano per riaperture e allentamenti a larghe maglie dell’orario del coprifuoco, il Presidente del Consiglio prende tempo per decidere almeno fino al 17 maggio.
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Draghi: cosa potrebbe cambiare dopo il 17 maggio
“Sarebbe un errore” frenava Draghi a proposito delle proposte di un liberi tutti non appropriato in questo momento per gli italiani.
Al momento il coprifuoco è previsto dalle 22 alle 5, ma le proposte di slittamento verso le 23 o le 24 sono da ritenersi solo tali. La decisione sarà presa esclusivamente in sede di Consiglio dei Ministri e solo dopo le opportune valutazioni.
Il Presidente aspetta di vedere gli ultimi dati di contagio, di ospedalizzazioni e di decessi per valutare con serenità il futuro dell’Italia. Se la cautela sullo slittamento anche solo di un’ora è tangibile, la possibilità dell’abolizione del coprifuoco è al momento inconcepibile per la linea di Draghi.
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Il rallentamento di Draghi è coerente con tutte le altre misure di contenimento ancora in attesa di rivalutazione. L’ala destra della politica spinge sull’acceleratore, ma ciò irrita il premier che risponde di essere pronto ad anticipare qualche modifica nel caso i dati lo consentano.
Da Palazzo Chigi, arrivano altri segnali di cautela da parte del ministro Speranza che prima di allentare ancora le restrizioni vuole verificare le conseguenze delle riaperture del 26 aprile a tre settimane di distanza.
Sulla base dei nuovi monitoraggi e non prima, si procederà al dialogo con le forze politiche e alle nuove decisioni da prendere.