Il giornalista Massimo Giletti ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito al suo futuro televisivo: le parole che spiazzano tutti.
Tra i volti più amati di La7 c’è sicuramente il conduttore Massimo Giletti. Negli anni l’uomo si è assicurato un ruolo di punta anche grazie alle sue inchieste. Ma soprattutto per le sue continue prese di posizione spesso anche contro i poteri più forti. Come contro la Rai di cui ha deciso di parlare anche nel corso di un’intervista rilasciata ai microfoni de La Stampa. Il conduttore ha scelto in prima battuta di analizzare il comportamento della nota emittente televisiva in merito al caso Fedez. Una situazione che non lo ha sorpreso particolarmente visto quanto accaduto in passato.
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“Fedez è un artista che deve parlare di ciò che vuole sul palco. E invece tutti hanno finito per parlare del caso. Morale della storia: non ‘puoi’ censurare Fedez che ha milioni di persone che lo seguono. L’aveva detto Umberto Eco diversi anni fa che saremmo diventati schiavi dei social”, queste le sue parole. Una visione della Rai che il conduttore considera agli antipodi di La7.
Massimo Giletti, la confessione sul futuro
Parlando della rete per cui in questo momento sta lavorando ha sottolineato: “Sfido a chiedere a qualunque dei miei colleghi se Cairo abbia mai fatto una telefonata a Mentana, a Floris e a tutti gli altri”. Sembra quindi evidente che il conduttore consideri la Rai come un luogo dove non è possibile agire liberamente in quanto viziato da influenze anche a livello politico. Incalzato dal giornalista, Giletti ha deciso di parlare anche del futuro ed in particolare della possibilità di un suo ritorno in Rai. In questi mesi, infatti, si è parlato molto di una nuova possibilità con l’emittente televisiva di Viale Mazzini.
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A tal proposito, il conduttore ha voluto chiarire la sua posizione in merito: “Io sono a La7 da quattro anni e nella mia decisione sul futuro peserà il mio senso di libertà. Perché io faccio una televisione che è al “limite”. Le battaglie contro Bonafede e le scarcerazioni dei mafiosi. Tutto questo non avrei mai potuto farle altrove”.